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CartaBianca, la sparata di Roberto Speranza: "Hub vaccinali luoghi di festa". Alta tensione con la Berlinguer

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L'ospitata di Roberto Speranza a CartaBianca su Rai 3 non inizia nel migliore dei modi. Ad accendere la miccia dello scontro ci pensa Bianca Berlinguer che subito parte all'attacco ricordando la possibilità di togliere la mascherina all'aperto dal 28 giugno. "Non sarà un abbandono della mascherina", tiene però a precisare il ministro della Salute invitando a portarla "sempre con noi". La conduttrice, però, di fronte alla retorica di Speranza, e visibilmente innervosita, controbatte: "Non ho detto che leviamo la mascherina, ho precisato che potremmo non utilizzarla più all’aperto".

 

 

Il diverbio si sposta poi su un altro tema spinoso per l'esponente di Liberi e Uguali: il caos AstraZeneca. "Le indicazioni vengono dalle autorità scientifiche, la situazione è cambiata con il passare delle settimane, nei giovani ha causato eventi trombotici che non potevamo sottovalutare e cambiando il rapporto costi/benefici gli scienziati hanno raccomandato di non somministrarlo sotto i 50 anni". Poco convinta la Berlinguer che ancora una volta rimarca: "Visto che si sapeva che AstraZeneca non andava somministrato a chi aveva meno di 60 anni perché il CTS e il suo Ministero non hanno dato un’indicazione chiara anziché una semplice raccomandazione?". Per Speranza la raccomandazione c'è stata eccome, solo che aveva una "natura preferenziale".

 

 

Ugualmente entusiasta sugli hub vaccinali che Speranza si spinge a definire "luoghi di festa, dove le persone sono contente". Se lo dice lui. Finora i vaccinati di Libero negli hub hanno visto solo facce tese, silenzi e lunghe file. Insomma tutto sembra tranne che un luogo di festa, anche perché ricordiamo a Speranza che la pandemia ha causato oltre 100mila morti. Quindi come si può arrivare a definire un luogo di festa? Ad ora serve comunque "monitorare le varianti che forniscono un elemento di preoccupazione" perché "la Delta non c’era fino a un mese fa". Varianti a parte, il ministro della Salute sprizza ottimismo anche sulla scuola: "Penso che torneremo in presenza”. Più vago sullo stato di emergenza, per ha liquidato la domanda della conduttrice con un semplice "valuteremo nei giorni precedenti alla scadenza, analizzeremo i dati e decideremo in base alla curva e all’impatto delle varianti".

 

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