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CartaBianca, Paolo Mieli pessimista sul coronavirus: "Un'estate identica a quella dell'anno scorso"

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Finita? Mica troppo. Per Paolo Mieli l'allentamento delle restrizioni anti-Covid rischia di essere deleterio. E a CartaBianca, il programma su Rai3 condotto da Bianca Berlinguer, esprime tutto il suo disappunto: "Ci stiamo avviando trionfalmente a fare un’estate identica a quella dell’anno scorso. Io terrò convintamente la mascherina come forma di protezione. La Gran Bretagna ha dovuto richiudere, pur avendo fatto più vaccini di noi". Insomma, per l'ex direttore del Corriere della Sera il rischio di ripiombare nell'incubo è dietro l'angolo. 

 

 

Per Mieli comunque un cambio di passo con l'arrivo del governo Draghi c'è stato, ed è positivo. Qualche tempo fa infatti si era espresso anche sul caso AstraZeneca senza mezzi termini: "Un cambio di passo c'è stato, il disastro è avvenuto con il governo di Giuseppe Conte". Prima il no, poi il sì e poi ancora il no agli under 60 dell'antidoto anglo-svedese ha avuto conseguenze devastanti: "Tutti avevano capito che le vaccinazioni andavano fatte prima agli ottantenni, poi ai settantenni, ai sessantenni... e al personale sanitario. Cos'ha cambiato tutto? Il pasticcio AstraZeneca - ha detto chiaro e tondo a PiazzaPulita su La7 -: ci siamo ritrovati con milioni di dosi e hanno detto 'no, guardate, vanno solo ai più giovani'. E così hanno pensato di darlo agli universitari e così via, ma non perché se ne fregavano dei disabili eccetera".

 

E ancora, per essere più chiaro: "Conte è incolpevole, anzi danneggiato. Poi sono arrivati i successori di Conte e la storia di AstraZeneca invece di stabilizzarsi ha iniziato a oscillare, prima solo i giovani, poi solo i vecchi, poi niente donne perché prendono le trombosi... I responsabili dell'autorità europea, le autorità americane su Johnson & Johnson, mi sembrano cose pazzesche, anti-scientifiche. Proibire o sconsigliare un vaccino perché ci sono stati 6 casi, di cui uno solo mortale, su 7 milioni di vaccinati". 

 

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