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Dritto e Rovescio, Giuseppe Cruciani e il nome "Saman" sulla mano: "Questo bisognerebbe scrivere, no Ddl Zan"

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A Dritto e Rovescio si parla di Saman Abbas, la 18enne pakistana per gli inquirenti uccisa dalla famiglia in quanto troppo "occidentale". Nella puntata del programma di Rete Quattro condotto da Paolo Del Debbio c'è ancora lui: Giuseppe Cruciani. Il conduttore radiofonico ricorda ancora una volta l'ipocrisia della sinistra, che ha definito l'omicidio un "femminicidio". Nulla dunque avrebbe a che fare l'Islam, la religione praticata dai familiari di Saman. "Da settimane, se non da mesi, vedo una mobilitazione di persone che espongono la scritta Ddl Zan per presunti diritti dei gay negati - tuona Cruciani -. Gran parte della sinistra italiana dovrebbe esporre la mano con scritto Saman. Questo bisognerebbe scrivere, no Ddl Zan. Non capisco la difficoltà evidente della sinistra di ammettere che questo è un omicidio religioso e non un omicidio come gli altri. Il problema della condizione della donna ha a che fare con la religione islamica. Non ce lo inventiamo noi perché siamo cattivi e non riguarda una minoranza dei pakistani. Il premier del Pakistan ha sostenuto in un’intervista che lo stupro è collegato all’abbigliamento delle donne".

 

 

Davanti a lui Davide Faraone, al quale Cruciani mostra la mano con la scritta "Saman". Immediata la replica del senatore di Italia Viva che attacca il centrodestra, a suo dire, intento a strumentalizzare la vicenda. "Stanno a riempirsi la bocca di libertà e democrazia, ma sono quelli che mettono in discussione la libertà per gli altri. Saman è l’emblema di una ragazza uccisa. Dire che tutti quelli di religione islamica sono criminali e potenziali omicidi dei propri figli non lo accetterò mai, è un pensiero illiberale". Non la pensa allo stesso modo il suo interlocutore che, spazientito, ricorda il falso moralismo dei compagni. 

 

 

 

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