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Non è l'Arena, Giletti rischia grossissimo: "Pare che Urbano Cairo...", rivolta fatale dopo Mosca?

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L'ultima puntata di Non è l'Arena andata in onda su La7 ha scatenato la rivolta di molti conduttori e giornalisti della Rete. Lo riporta Dagospia. Pare che il talk di Massimo Giletti questa volta abbia superato il limite. "Tutti i conduttori di La7 in rivolta contro Giletti per la sua figuraccia (eufemismo) a Mosca sulla piazza rossa - scrive Dago - aggravata dalla durissima reprimenda in diretta di Alessandro Sallusti". Stando al portale di Roberto D'Agostino, il conduttore "verrà fatto a filetti da Urbano Cairo".

 

 

 

Nel corso della trasmissione, che Giletti ha condotto dalla capitale russa, il direttore di Libero ha lasciato il talk nel bel mezzo della diretta dicendo: "Quando ho saputo che andavi a Mosca ero molto orgoglioso di conoscerti e di avere un buon rapporto con te. Immaginavo che avresti parlato al popolo russo, poi che avresti sentito Putin o uno dei suoi ministri". In un secondo momento ha aggiunto: "Non farò la foglia di fico", e ha accusato Giletti di essersi prestato alla propaganda del Cremlino. Nella bufera è finita soprattutto l'intervista alla portavoce di Lavrov, Maria Zakharova, che ha attaccato più volte l'Italia e Giletti parlando della guerra in Ucraina.

 

 

 

Nelle stesse ore in cui andava in onda il programma, Gaia Tortora, vicedirettrice del TgLa7, si è sfogata su Twitter: "Post muto, perché davvero siamo oltre il ridicolo". Parole dure che non lasciano spazio a dubbi. Questa volta, insomma, per Giletti si mette davvero male. Non è neanche la prima volta, inoltre, che la Tortora accusa il collega: qualche mese fa lo aveva criticato per lo spazio dato ai no vax. "Secondo me portarli al confronto in maniera così ossessiva non serve. Idee bislacche che non fanno altro che alimentare la paura in chi ha paura. Questa ossessività continua è una legittimazione che non va bene".

 

 

 

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