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Vittorio Sgarbi, lezione al piddino: "Il fascismo non c'è più, il comunismo invece..."

Claudio Brigliadori
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Spetta a Vittorio Sgarbi e Andrea Romano del Pd il compito di accendere la campagna elettorale trash in tv iniziata in grande stile dopo la pausa estiva. Ospiti di Nicola Porro a Quarta repubblica, su Rete 4, i due arrivano ben presto agli insulti. Da Porro si parla della leader di FdI e dei suoi legami con il fascismo. Ma Sgarbi, che è candidato con il centrodestra in Emilia Romagna al Senato, in un faccia a faccia con Pier Ferdinando Casini, per una volta rovescia il quadro: perché non parlare dei comunisti duri e puri candidati con Enrico Letta? Un «comunista dichiarato», sottolinea il critico d'arte, è per esempio Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana e front-runner del listone rossoverde. «Il Pd è alleato con un vero comunista che è anti Draghi - sottolinea Sgarbi -. Posso riconoscere il valore di alcuni combattenti comunisti antifascisti, ma il comunismo che oggi esiste significa repressione degli omosessuali a Cuba, vuol dire violenza contro il Tibet».

 

 

 

Romano protesta: «Non ha nulla a che fare con Fratoianni che certo non difende il regime comunista cinese». Sgarbi non demorde: «L'affermazione di orgoglio comunista oggi sta al fianco di Letta». È a questo punto che la situazione degenera e volano parole grosse: «Imbecille», esplode Sgarbi. E il dem Romano risponde per le rime: «Vai a dormire, è tardi e ti senti male. Sei un buffone». «Vorrei ricordare ai presenti - chiude i conti Sgarbi - che il fascismo non c'è più, invece il comunismo opprime, mette in galera, arresta i dissidenti in 7 o 8 Paesi vissuti da 1,5 miliardi di persone. Questo ci dice che ha senso essere ancora oggianticomunisti, ma non ha senso dirsi antifascisti: perché bisogna combattere quello che c'è, non quello che non esiste». Buona notte, tutti a nanna e tanti saluti a Fratoianni.

 

 

 

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