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Agorà? "Dovete ancora elaborare il lutto": brutale sfottò alla Rai

Claudio Brigliadori
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C'è chi fa le maratone elettorali e chi, invece, è costretto a piegarsi ai potentissimi sindacati interni e mollare il colpo. Domenica sera su Twitter il profilo di Agorà, su Rai 3, annuncia il parterre di ospiti per l'indomani mattina, alle 8: dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano a Mariolina Sattanino, da Claudia Fusani al direttore del Fattoquotidiano.it Peter Gomez, fino a costituzionalisti e politologi di vaglia come Sabino Cassese, Roberto D'Alimonte e Alessandro Campi. Una partenza sprint per tenere alta l'attenzione in Rai sui risultati delle elezioni filtrati nel corso della nottata. 

 

I telespettatori però che si saranno sintonizzati sul terzo canale lunedì mattina saranno rimasti spiazzati e delusi: Agorà non va in onda. Perché? Lo spiega un altro post della trasmissione condotta da Monica Giandotti: «Non siamo in onda al consueto orario per via di uno sciopero del personale tecnico Rai».

Tempismo perfetto, non c'è che dire. E se nei mezzi di trasporto e a scuola lo sciopero avviene d'ordinanza a ridosso dei weekend, in Rai hanno pensato bene di farlo coincidere con uno dei più attesi momenti dell'anno: il day-after, il giorno dopo un voto diventato già storia. Un "buco" momentaneo, certo, ma non da poco e sicuramente significativo. 

 

Anche perché accanto alle tv all news come Rainews, Tgcom24 e Sky Tg24 che hanno fatto ovviamente "nottata", c'era anche un Mentana che su La7 ha tentato di battere ogni record. La sua Maratona, iniziata domenica alle 22, è proseguita per 22 ore, fino a lunedì alle 20, sbaragliando il palinsesto e sfrattando, tutti insieme, Giletti con Non è l'arena e i vari Omnibus, Coffeebreak, ma pure Myrta Merlino con L'aria che tira e Tiziana Panella con Tagadà. Ma si sa, La7 non è la Rai, in tutti i sensi. Di sicuro, sui social la "politica" di viale Mazzini ha raccolto solo sfottò, insulti e sospetti. Tipo questo: «Vi capisco, dovete ancora elaborare il lutto».

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