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L'aria che tira, Meloni delfina assassina: choc da Myrta Merlino

Claudio Brigliadori
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«Hai detto la parola giusta, delfini». Alessandro Cecchi Paone si collega con L'aria che tira, su La7, direttamente dal suggestivo Acquario di Napoli. Pesci piccoli, pesci grandi, reti in agguato. Sembra il posto giusto per parlare di governo e toto-ministri. «Giorgia Meloni è una delfina, politicamente, una delfina di Fini e di Berlusconi», ricorda il giornalista. Come tutti i delfini, la leader di Fratelli d'Italia «sembra simpatica a chi non condivide la sua cultura politica, i delfini sono giocherelloni e amichevoli. In realtà, come mi insegnano i biologi marini, i delfini possono essere pericolosissimi e con un colpo di coda possono ferire o addirittura uccidere, quindi attenzione alla loro apparente simpatia». 

 

E Berlusconi? «Dal suo punto di vista è un autentico squalo, e non è un'offesa. Lo squalo è l'unico animale che è resistito alle cinque grandi estinzioni zoologiche che si sono succedute sulla terra. Lo squalo è un animale praticamente immortale».

 

Cecchi Paone "ittico" è scatenato: «Salvini è un polipo, perché si attacca alla prima situazione che gli consente di stare a galla. Nasce come comunista padano, poi è stato leghista anti-fascista con Bossi, poi leghista filo-fascista, poi leghista filo-putiniano. Guardare la situazione qua dall'acquario di Napoli rivela molte cose. Attenzione, lo dico alla Meloni: Berlusconi è uno squalo, non muore mai e neanche stavolta ha abbandonato la voglia di lasciare il segno. Ricordo poi che gli squali hanno varie dentature rotatorie. Se un dente si spezza, ruota la dentatura e ne spunta un altro». «Ma lo squalo ha un grosso problema, non sta in branco e tende a non fare squadra e questo per Forza Italia potrebbe essere un grosso problema- obietta Andrea Mancia, direttore dell'Opinione -. Provate a immaginare se un governo di centrodestra cadesse per colpa di Berlusconi...». In quel caso, anche lo squalo ci lascerebbe la lisca.

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