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Giacalone e Sileoni, rissa su La7: "Lo dica a suo fratello"

Claudio Brigliadori
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Sarà stata la levataccia, sarà stato un eccessivo coinvolgimento privato sul tema dei mutui oppure qualche irrisolta questione personale. Stadi fatto che a Omnibus, talk mattutino di La7, la pacata discussione economica tra Lando Maria Sileoni e Davide Giacalone degenera in una clamorosa rissa. Più che tecnici, da ko tecnico. Il segretario generale di FABI, la federazione autonoma dei bancari italiani, si scaglia contro Christine Lagarde: «Un economista importante come Donato Masciandaro ha chiesto all'Ue di convocarla, perché la Bce non può considerarsi autonoma». Giacalone gli ride letteralmente in faccia, e scatta la bagarre. «Si sente un po' professore e un po' censore- ribatte Sileoni-, credo che Masciandaro sia molto più autorevole di lei.

 

 

Detto questo, questa sua attenzione sulla Bce è un po' sospetta, lei entra a gamba tesa solo quando si parla della Bce». «Ma sospetto cosa?».
«Perché fa tutti questi gesti? Io credo che sia sospetta... Me lo dica lei di che». L'escalation è strepitosa. «Lei è suonato», replica Giacalone.
Sileoni, seduto al suo fianco, lo prende per il braccio quindi gli punta il dito dritto sul naso: «Senta, lei bisogna che stia attento con me. Lei è suonato, capito? Deve stare attento con me, ha capito?».

 

 

Siamo ai livelli di qualche presentazione trash di un match di boxe tra pesi massimi: «Suonato è lei, suonato è lei. Lo vada a dire a suo fratello, suonato». Giacalone è visibilmente spaventato, ma a vincere è l'arbitro. Il conduttore Frediano Finucci, con tempismo eccezionale, evita il peggio e riporta i due contendenti a temi e toni più consoni: «Torniamo alla norma sul mutuo a tasso variabile. Se sale molto, cosa posso fare?». Nel caso specifico, tirare un sospiro di sollievo.

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