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Quarta Repubblica, gli audio di Conte su Open arms: Capuozzo lo inchioda

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Un’inchiesta sulle Ong, a partire dalle novità sul processo a Matteo Salvini per il caso Open Arms e lo scontro nell’aula di tribunale con l’ex premier Giuseppe Conte, è stato uno dei temi al centro dell'ultima puntata di Quarta Repubblica su Rete 4 di Nicola Porro, di ieri 16 gennaio. Il conduttore ha mandato in onda gli audio con le deposizioni del leader del Movimento 5 stelle e allora premier del governo giallo-verde durante il processo. "Il Conte di oggi è qualcosa di diverso da quello che era allora e per questo è imbarazzato", commenta Toni Capuozzo, ospite in studio. "L’unico che ne esce bene è Salvini che ha sempre mantenuto le stesse posizioni". Ed entrando nel merito delle accuse, prosegue poi il giornalista e inviato, "se c’era un sequestro di persona da parte del ministro dell’Interno allora nel governo c’era un’associazione a delinquere". 

 


Sulla stessa linea di Capuozzo, Vittorio Sgarbi. Che tranchant afferma: "È un processo farsa. È evidente che nessun ministro dell'Interno può agire senza che il presidente del Consiglio lo sappia. È una comica. Il respingimento era la linea politica di quel governo". E ancora, attacca il critico d'arte: "Conte era complice con Salvini da un lato e con Di Maio dall’altro".

 

 

Il 13 gennaio, infatti, l’ex presidente del Consiglio non vedeva l’ora di scaricare ogni responsabilità sul vecchio alleato, oggi nemico acerrimo. Tre stoccate hanno rabbuiato il viso del leader leghista: "Mai sentito parlare di terroristi a bordo", "i migranti potevano sbarcare prima della definizione della redistribuzione europea" e "non si poteva rifiutare lo sbarco dei migranti". In più di tre ore di deposizione Conte ha preso le distanze dal suo ministro dell’Interno nel governo Conte 1, ha sottolineato come lui abbia cercato di coinvolgere l’Europa, mentre al Viminale si pensava solo a fermare gli sbarchi.

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