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Rampelli contro Furfaro: "Sciacallo, nemmeno una parola sugli scafisti"

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La tragedia di Cutro scatena gli animi a DiMartedì. Ed ecco che nello studio di Giovanni Floris ad attaccare il governo ci pensa per primo Marco Furfaro. Il deputato del Partito democratico compara due drammi: l'incidente ferroviario in Grecia e il naufragio. "In quel caso, nel rispetto delle vittime, il ministro dei Trasporti si è dimesso. Qui non c'è stato neppure un esponente del governo che si è presentato alla camera ardente". Il parlamentare invoca dunque le dimissioni di Matteo Piantedosi e punta il dito contro il governo, a suo dire reo di "colpevolizzare le vittime, ma la colpa è di chi non le ha salvate".

 

 

Di fronte alle pesanti accuse, Fabio Rampelli non può che intervenire. "Pensavo che questa penosa azione di sciacallaggio fosse terminata con l'informativa in Aula di oggi ma evidentemente così non è". Il parlamentare di Fratelli d'Italia, ospite anche lui nella puntata del 7 marzo su La7, ricorda ai dem che "la tragedia è responsabilità degli scafisti, della criminalità organizzata. La condanna a chi fa traffico di esseri umani da parte della sinistra tarda ad arrivare, non c'è una parola sul fenomeno. Bisogna scoraggiare le partenze".

 

 

Neppure questo porta Furfaro a esprimere dissenso nei confronti di quei trafficanti di esseri umani. Anzi. "Il governo deve essere incriminato per strage colposa. Io sono contro i trafficanti di esseri umani, ma non sono ipocrita. Questi si mettono in mezzo tra le persone che scappano dalla guerra e dalla povertà e il loro diritto a ottenere la protezione internazionale". Parole che suonano come un modo per giustificare chi mette in pericolo migliaia di vite. 

 

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