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Controcorrente, Marco Furfaro divorato in diretta: la figuraccia di "mister Schlein"

Claudio Brigliadori
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Non ha un compito semplicissimo, Marco Furfaro. Molti lo hanno soprannominato Mister Schlein perché da quando Elly ha vinto le primarie, lui che nel Pd è entrato solo nel 2019 è improvvisamente “esploso” in tutti i talk politici italiani. Capello corto, sbarbato ma feroce, una versione meno “estrema” di Fratoianni. Quest’ultimo può ringhiare tutte le parole d’ordine della Sinistra, Furfaro deve contenersi: lui, cresciuto politicamente con Vendola e Pisapia, folgorato dalla rivoluzione schleinista, ha il compito di comunicare il nuovo “verbo” alla grande massa elettoral-televisiva. Duro ma non intransigente, radicale ma non oltranzista, perché solo così si possono conquistare anche i voti moderati. 

Il rischio è che Furfaro venga “mangiato”, come accade a Controcorrente, su Rete 4, al cospetto di Nicola Molteni. «Il governo - spiega il leghista - ha portato su tutti i tavoli il tema della Tunisia: se non risolviamo la crisi economica e sociale ci sarà un serio ed evidente problema europeo». Furfaro scandisce il ritornello classico dei dem: «I temi sono due: battere i pugni sul tavolo dell’Europa ma al tempo stesso serve un principio di realtà che si lega al principio di umanità. La Bossi-Fini - incalza - permette un’immigrazione totalmente illegale, se domani il governo vuole abolirla noi siamo favorevoli». Obiezione facile: il Pd, dal 2002 a oggi, ha governato 12 anni con varie geometrie, ma mai ha messo in cantiere il superamento della legge. 

 

Ma Molteni va dritto a un altro punto: «L’Italia è l’unico paese in Europa che fa corridoi umanitari» e «l’accoglienza non può essere illimitata, tutta l’Africa in Italia non ci sta. Tanta accoglienza genera una pessima integrazione». Ko tecnico.

 

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