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DiMartedì, sconcertante Roberto Speranza: "Contro quello sovietico"

Claudio Brigliadori
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Almeno è coerente con la sua storia, Vauro Senesi. E non ha reticenze. A Dritto e rovescio su Rete 4 Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, sottopone il vignettista del Fatto quotidiano, verosimilmente la matita più rossa d’Italia, al suo famigerato “anti-comunist test”. Un esperimento tanto sadico quanto azzeccato. Un paio di sere prima, ospite di Floris a DiMartedì, Gasparri aveva infierito su Roberto Speranza: «Lei riesce a dire che è anti-comunista? Su, è facile, guardi le mie labbra».

E l’ex ministro della Salute, leader di Articolo 1, aveva balbettato: «Sono contro il comunismo sovietico...». Comunista senza se e senza ma (e diremmo, senza... Speranza) è invece Vauro, che sventola con orgoglio la bandiera falce e martello da Del Debbio. «A me va benissimo l’antifascismo, ma voi siete pronti a dire che siete anti comunisti? È facile dirlo», lo provoca ancora Gasparri. «Non solo ti deluderò nella risposta, non solo ti dirò che non sono anticomunista, ma ti dirò che sono orgogliosamente comunista», è il muro di gomma del signor Senesi.

 

«E ti dico anche perché, tu, non ricordo se sei deputato o senatore, hai giurato sulla Costituzione della Repubblica italiana... Bene, ecco la Costituzione italiana, come tu saprai meglio di me, porta tre firme: De Nicola, al tempo presidente della Repubblica, Alcide De Gasperi, al tempo presidente del Consiglio, e Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea costituente», che era “comunista”, sottolinea il vignettista. «La Costituzione italiana si chiama costituzione mista perché è stata fatta dalle componenti che hanno fatto la Resistenza». E a Gasparri non resta che ascoltare scrollando le spalle.

 

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