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Mughini smaschera la Schlein: "Se mi chiede di pagare più tasse..."

Claudio Brigliadori
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A chi parla Elly Schlein? Politicamente parlando, è la domanda delle domande perché capire oggi qual è il popolo del Pd a cui fa riferimento la segretaria è complicato tanto quanto replicare, da profani della pasticceria, una torta del maestro Iginio Massari. Dopo la sbornia delle primarie, la pasionaria sembra non piacere davvero più a nessuno. Non alla sinistra del partito, cha la considera un po’ troppo timida. Non alla base, interdetta.

 

 

 

Figurarsi ai moderati, terrorizzati ora dai suoi slanci da “okkupazione studentesca” ora dagli svarioni. Ma soprattutto, non c'è un messaggio che abbia fatto breccia nel grosso dell’elettorato. Ieri pomeriggio è stata criticata al Gay Pride di Roma, quello che sembrava a tutti gli effetti un “salottino” dei democratici, progressisti e chi più ne ha più ne metta e che qualcuno avrebbe potuto agevolmente scambiare per il suo comitato elettorale, avendo Elly fatto coming out ed essendo in prima linea, a parole per i diritti della comunità LGBTQ.

 

 

 

Poche ore prima, da ben altro punto di vista, era stato Giampiero Mughini a riassumere in poche battute il dramma esistenziale della capetta dem. «Non capisco lei a chi si rivolge oggi - ha attaccato a Stasera Italia, su Rete 4 -. L’unica cosa che le ho sentito dire di concreto è che chi paga le tasse dovrebbe pagarne di più. Capisci?», ha sottolineato davanti a Barbara Palombelli.

 

 

 

«Io sono un borghese che vive del suo lavoro e sono di quel 2% che a Roma denuncia più di 120mila euro di reddito annuo lordo. E allora se qualcuno mi dice che l’unica cosa che sono buono a fare è pagare di più io non sono sereno, proprio perché ci tengo moltissimo a fare il mio dovere fiscale. Ma non capisco di cosa parli. Non capisco di che Paese stia parlando». Non è il solo. 

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