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Italo Bocchino affonda Pietro Grasso: "Telefoni e si scusi con Rossetti"

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A Quarta Repubblica si parla di Giustizia. Nel talk show condotto da Nicola Porro, c'è il racconto di una storia che fa riflettere (per davvero) sui buchi presenti nel nostro sistema giudiziario. Si tratta della vicenda di Mario Rossetti finito in un incubo: "Arriva la guardia di finanza alle 5 di mattina con un’ordinanza da 1.700 pagine difficile fare comprendere. Sono andato via da casa alle 15.00 e sono arrivato a San Vittore alle 18.00", spiega in un'intervista con Nicola Porro. Poi il racconto di Rossetti si fa ancora più dettagliato e assume i toni di uno sfogo contro una parte della magistratura: "Ho fatto 4 mesi di carcere e 8 mesi agli arresti domiciliari. Mi hanno sequestrato tutti i beni e siamo riusciti a fare la spesa grazie all’aiuto degli amici che ci hanno mantenuto". Dopo l'assoluzione e dopo la fine dell'incubo nemmeno le scuse.

E così in questo contesto tornano come un ritornello sgradevole le parole di Pietro Grasso che ha messo nel mirino proprio il ministro Carlo Nordio per la nuova riforma sulla Giustizia appena varata in Cdm. Grasso ha affermato che "Nordio legalizza l'illegittimità e stravolge la Costituzione".

 

 

Su questo punto è intervenuto il direttore del Secolo d'Italia, Italo Bocchino che dopo aver ascoltato il racconto di Rossetti fa una richiesta semplice: "“Io invito Pietro Grasso a fare una telefonata di scuse a Rossetti per le sue dichiarazioni. Chi paga per questi errori?". Come dargli torto?

 

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