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Verissimo, Paola Caruso in lacrime: "la mano" della D'Urso

Roberto Tortora
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Una volta era Domenica Live con Barbara d’Urso, ora è Verissimo con Silvia Toffanin. L’eredità raccolta della domenica pomeriggio è ormai consolidata, ma dal programma di Barbara la Toffanin rischia di raccogliere non solo il gossip e la cronaca rosa, ma anche un aspetto meno edificante: la spettacolarizzazione del dolore.

Ed è ciò che è accaduto con l’ospitata di Paola Caruso, giunta in studio per parlare ancora una volta dei problemi di suo figlio Michele di 4 anni che, nei mesi scorsi, è stato protagonista, suo malgrado, di un episodio di malasanità mentre era in vacanza in Egitto. Un’iniezione sbagliata, infatti, gli ha causato seri problemi alla gamba, con danni permanenti.

 

 

 

La Caruso racconta dell’ultima operazione subìta dal figlio, all’ospedale Gaslini di Genova: “Sei ore di intervento, in anestesia totale – ha narrato la Caruso -. Era l’unico modo per tentare di farlo camminare. Ero terrorizzata, io avevo paura e non sapevo se farlo operare o no. Poi tutti i dottori mi hanno detto che bisognava intervenire e quindi ho detto sì”. Prosegue, poi, la showgirl: “L’intervento tecnicamente è andato bene, ed ora bisogna aspettare che la natura faccia il suo corso”. Di recente, però, il piccino ha fatto una visita di controllo e le cose non sono andate come previsto: “Il dottore mi ha detto che sperava che la situazione fosse migliorata di più”, ha detto la Caruso piangendo.

 

 

Fin qui tutto nella normalità, ma Verissimo ha deciso di scavare ulteriormente e ha filmato la Caurso perfino in ospedale, nel giorno antecedente l’operazione del piccolo Michele. Una cosa evitabilissima, fuori luogo e di pessimo gusto. Non c’era certo bisogno di vedere una madre, anche se discretamente famosa, nel momento in cui piange per il proprio bambino in un contesto lontano da uno studio televisivo prima e la stessa Caruso non dovrebbe prestarsi al pianto successivo, quello davanti alle telecamere. L’unica speranza è che suo figlio si rimetta in salute il prima possibile.

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