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Sabina Guzzanti da Zoro, la telefonata che umilia la Schlein

Claudio Brigliadori
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La dura vita dell’elettrice di ultra-sinistra riassunta da Sabina Guzzanti. A Propaganda Live, il salottino radical-romano di Diego Bianchi in arte Zoro, sale sul palco Sabina Guzzanti e il suo monologo sembra molto più feroce con Elly Schlein che con Giorgia Meloni.

«La scorsa stagione vi avevo chiesto aiuto per il progetto “Parlare coi fasci”, non ne potevo più di parlare al telefono con la Meloni. Sono fuggita 15 giorni in una foresta subtropicale e poi mi sono arrivati sul telefonino 24 messaggi del Pd. Alla Schlein è piaciuto tantissimo il progetto e mi vuole nel suo staff. Mi offre uno stipendio decente e pure il contratto regolare».

 

 

 

La sua missione? Occuparsi della comunicazione di Elly: «Questi del Pd so’ de coccio: “Noi volere che quando segretaria parlare noi capire”». Sabina si impegna e propone alla segretaria: «Ho individuato un metodo un po’ brutale, io farò la sua imitazione ok?».
 

 

Sabina Guzzanti e la Schlein: guarda il video di Propaganda Live

 

Segue una raffica di «ta-ta-ta-ta-ta-ta»: «Segretaria, capisce perché tanti non la capiscono?». Dall’altra parte del telefono, silenzio. «Si è offesa? E via con una valanga di insulti. Una reazione di m***a, le dico: Piano, così lei non allarga il consenso. Non l’ha capita neanche Lilli Gruber, se ci spacchiamo anche dentro la Ztl dove andremo a finire?».

 

 

 

Seguono le timide scuse della capetta, con la sentenza della Guzzani: «Il problema è che lei non respira. Si guardi intorno, respiri». E via una trafila più musicale e cadenzata di ta-ta-ta, un novello, progressista grammelot alla Dario Fo. Quindi lo sfogo della sorella di Corrado: «Una volta i compagni per comunicare usavano la telepatia». E via al gran finale con la recita, accorata e commossa, dell’inno rosso Mi porti due gassose, di Paolo Pietrangeli, datato 1969: «Tu sei un compagno, tu sei un compagno, vedrai ce la faremo». Nostalgia, nostalgia canaglia, cantavano Al Bano e Romina. 

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