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Alan Friedman, le parole su Meloni: anche Tiziana Panella è... sconvolta

Claudio Brigliadori
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Per una volta, niente faccette. Alan Friedman, giornalista americano ormai italiano d’adozione, nelle sue frequenti ospitate nei talk è famoso per le espressioni ora perplesse ora corrucciate e gli occhi che roteano verso l’alto ogni qual volta l’interlocutore osa dire qualcosa che non lo aggrada. 

Solitamente, peraltro, la stizza è alimentata da giudizi positivi su questo o quell’esponente di centrodestra. In collegamento con Tiziana Panella a Tagadà su La7, il buon Alan stupisce tutti mostrandosi “una Sfinge” mentre a prendere la parola è Marco Tarquinio. «Il punto di forza e debolezza potenziale della maggioranza è il suo essere ampia e auto-sostenente, dopo le Europee ci sarà una conta», spiega l’ex direttore di Avvenire. «Io penso comunque che il governo durerà 5 anni e solo le fibrillazioni interne potranno metterlo in crisi, l’opposizione non ha la forza e può fare solo battaglie come quella sul lavoro». 

«Meloni - prosegue Tarquinio - sta andando meglio forse nella politica estera che in quella interna, è riuscita a costruire un quadro di relazioni forti, a partire dall’America di Biden. Pochi ci credevano ma sappiamo che a Washington si guarda agli alleati storici a prescindere dai governi». La regia di La7 inquadra spesso Friedman, e la Panella interviene: «Cercavo di intuire il suo pensiero ma ha un’espressione imperscrutabile».

 

«Per una volta non sto facendo le faccette, Tiziana, cosa vuoi che dica». Tutto lo studio ride. «Il governo italiano rimane un forte alleato dell’America, Biden e Meloni hanno creato una chimica positiva. Anzi, l’Italia è più amica dell’America rispetto alla Francia, sicuramente, non solo perché gli italiani sono più simpatici dei francesi ma anche perché l’Italia ha un ruolo forse più importante per la Nato a Sud».

Tagadà, Alan Friedman sorprende Panella: qui il video

 

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