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Italo Bocchino distrugge Giuseppe Conte: "Per cosa si è portato via 20 miliardi"

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Ogni volta che si trovano entrambi ospiti dello stesso programma Elisabetta Piccolotti e Italo Bocchino non fanno altro che provocare scintille. È accaduto anche ieri sera nel salotto di Giovanni Floris su La7 mentre si discuteva di sciopero, di manovra, di premierato. "Meloni ha fatto una manovra povera perché Giuseppe Conte si è portato via per cinque anni 20 miliardi all'anno dalle casse dello Stato per fare la casa più bella al 4% degli italiani e perché la Lagarde, capo della Bce, contrario il parere del governo italiano, ha alzato i tassi di interesse a tal punto che noi paghiamo 14 miliardi in più all'anno", è la difesa del direttore del Secolo d'Italia per il quale "la Meloni, non per colpa sua, si è trovata 34 miliardi di buco e ha fatto una manovra povera". A conferma della sua tesi Bocchino cita l'Istat ("ente autonomo", puntualizza), che ha calcolato per 12milione di famiglie italiane un beneficio di 1.100 euro l'anno. "Quindi è una manovra povera che fa bene a chi ha bisogno: l'esatto contrario di quello che dice la Piccolotti". 

 

 

Poi Bocchino passa a parlare del premierato. "Ieri ho letto su un giornale fortemente orientato verso la Piccolotti, si chiama La Repubblica". Lo interrompe Floris: "Ora che la Piccolotti...". Lei, sorride sarcastica e fa la battuta provocando l'applauso del pubblico: "Do la linea!". "Diciamo allora che è un giornale molto contro la Meloni", si corregge Bocchino riprendendo il filo del discorso. "C'è una indagine demoscopica che dice che il 53% è d'accordo su questa proposta di premierato. Di cui il 50% degli elettori dei 5stelle e 30%  degli elettori del Pd. Quindi siamo sulla strada giusta".  Cosa decide questa norma? Che come avviene per il sindaco andiamo a votare, lo eleggiamo e governa lui per tutto il mandato. Punto. Per il presidente della Regione lo eleggiamo e governa lui per tutto il mandato. Sono due leggi votate dalla sinistra mentre era al governo".

 

 

Dopo aver ribadito che la legge di riforma Costituzionale Meloni non limita i poteri di Mattarella, il direttore del Secolo attacca la sinistra per come hanno ridotto l'Italia. "Lei ha sbagliato proprio bersaglio", lo ha interrotto Piccolotti cercando di fargli notare che "lei sta parlando con una persona che ha contestato il governo Draghi, mentre i suoi amici lo votavano". "Senta Bocchino, ma quanto può andare avanti? È passato un anno di governo quanto pensate di smettere di dare la colpa a quelli che c'erano prima? Due anni, tre anni, cinque? Quanto dura?", ha chiesto provocatoriamente più volte l'esponente di Sinistra Italiana.  Bocchino prosegue: "Avete lasciato l'Italia ai piedi di Pilato". "Avete chi?" lo blocca Piccolotti. "Voi della sinistra", replica il direttore editoriale del Secolo d'Italia. "In questo studio ho sentito dire che la politica estera della Meloni è perfetta, ho sentito dalla Gruber dire Franco Bernabei che la politica economica della Meloni è perfetta. Voi state facendo propaganda". "Io ho sentito Marcello Pera dire che le riforme della Meloni non funzionano perché sono pasticciate", ha chiuso la discussione Piccolotti. 

 

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