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DiMartedì, Bocchino inchioda la Di Cesare su Abascal: "Questo lo sa?"

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"Sono post-fascisti": inizia così l'intervento della professoressa Donatella Di Cesare a DiMartedì su La7, in riferimento al governo Meloni. "Per me l'urlo alla Scala 'viva l'Italia antifascista' e l'intervento della Digos vogliono dire che quelle parole non sono memorialistica, non sono storia antiquaria, ma è attualità", ha affermato l'ospite di Giovanni Floris. Che poi ha attaccato direttamente la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per il suo intervento alla Camera: "Quello che mi ha colpito moltissimo è che mentre viene fatta tutta questa melina sul Mes, poi dall'altra parte lei disegna un'Europa che per me è veramente inquietante, perché da una parte lei ha praticamente negato il fallimento della controffensiva ucraina, ha detto che l'Italia continuerà ad appoggiarla e contemporaneamente ha parlato di un allargamento dell'Europa a Moldova e Ucraina, questo per me è molto preoccupante".

Secondo la professoressa, ci sarebbe un'idea di Europa controversa: "C'è un'Europa della pace, un'Europa democratica, oppure c'è un'Europa che si prepara a una guerra? Perché noi questo non lo vogliamo, non vogliamo il post-fascismo, non vogliamo un presidente del Consiglio che da una parte tratta con l'Europa e dall'altra tratta con Santiago Abascal che è un leader post-franchista, un nostalgico della dittatura franchista, che è stata una delle dittature più sanguinose dell'Europa", ha poi aggiunto riferendosi al leader di Vox in Spagna. 

Qui il botta e risposta tra Di Cesare e Bocchino a DiMartedì

A quel punto è intervenuto nel dibattito Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d'Italia, anche lui in studio con Floris. Su Abascal, in particolare, ha spiegato: "Lui prende voti, se si candida lei contro Abascal non credo che vinca. Abascal nasce nel partito popolare spagnolo. E tutti gli spagnoli sono post-franchisti perché sono arrivati dopo Franco". Infine, rivolgendosi sempre alla Di Cesare e riferendosi ad Abascal, ha chiosato: "Il suo partito nasce da una scissione del partito popolare, questo lo sa?".

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