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Richard Gere da Marco Damilano? "Con quel golfino da...": super-star ridicolizzata

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"Troppo faticoso" arrivare a Palermo per testimoniare contro Matteo Salvini nel contesto del processo Open Arms. Dunque Richard Gere, la super-star che era salita a bordo della Ong ai tempi dello scontro con l'allora ministro dell'Interno leghista, dopo aver visto rifiutata la sua proposta di una relazione scritta, offre la sua testimonianza nel salottino super-radical e super-chic de Il Cavallo e la Torre, il programma condotto da Marco Damilano su Rai 3, il tutto nella puntata di ieri sera, venerdì 12 gennaio, proprio il giorno dell'udienza disertata.

Parlando di quando salì a bordo della Open Arms, Richard Gere spiega: "Io mi trovavo in Italia a casa di miei amici e qualcosa ha attirato la mia attenzione: ovvero una legge che rendeva un reato aiutare le persone in mare. Per me era incredibile, soprattutto in Italia: Paese meraviglioso e con una popolazione generosa".

E ancora: "Avevo già visitato l'hotspot di Lampedusa e avevo già incontrato dei migranti salvati nel Mediterraneo. Ma veramente le autorità italiane vedono quelle persone come fratelli e sorelle?", si interrogava da Damilano. 

 

Una scena, ammettiamolo, a tratti surreale: ecco Richard Gere dalla sua villona con piscina, si mostra affranto per quanto accaduto alla Ong. Eppure, sempre bene ricordarlo, ha trovato "troppo faticoso" raggiungere Palermo, con buona pace dei suoi ideale. Un'intervista commentatissima, a cui abbiamo dato ampio spazio anche sul nostro quotidiano. Notevole, infine, la stoccata di affaritaliani.it contro l'attore: "Look minimale di magliettina e golfino da gondoliere veneziano, cioè verde – nero, seduto su una poltrona di lusso, con una biblioteca alle spalle anch’essa di legni pregiati, l’attore ha elargito un quarto d’ora di banalità condita con un po’ di veleno". Notevole, nel dettaglio, il riferimento al "golfino da gondoliere veneziano". Richard Gere colpito e affondato.

 

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