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PiazzaPulita, Micalessin esplode: "Raimo, vergognati!"

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La tesi di Christian Raimo già ardita e traballante, quella di mostrare a PiazzaPulita la lista delle persone "uccise dalla polizia dal 1948 a oggi" per dimostrare, di fatto, le insidie di un regime nascosto, sbatte su un errore dialettico mastodontico.

Quello di inserire tra le vittime di "polizia, carabinieri e polizia penitenziaria, tutte persone pacifiche che manifestavano o scioperavano senza armi in mano", sottolinea lo scrittore e attivista di sinistra, anche Carlo Giuliani. Proprio lui, il giovane antagonista ucciso a Genova durante i feroci scontri al G8 del 2021. Un momento topico nella storia non solo italiana degli ultimi 30 anni. Un martire per certa sinistra, ma per la stragrande maggioranza degli italiani quel ragazzo è diventato il simbolo degli eccessi di una piazza violenta, un popolo che cercava la guerriglia e lo scontro a ogni costo con le forze dell'ordine, le autorità e le istituzioni. Giorni di rivolta tra assalti all'arma bianca e repressione, ma di certo Giuliani, che stava cercando di spaccare il parabrezza di una camionetta per tirare fuori dalla vettura il giovane carabiniere Mario Placanica (dalla cui pistola partì il colpo fatale) per esporlo al linciaggio della folla, non può certo essere inserito tra le vittime "innocenti" delle forze dell'ordine.
 

 

"Raimo vergognati". Micalessin, rissa a PiazzaPulita: guarda il video

 

Non a caso, appena Raimo lo cita dopo averlo inserito nella lenzuolata esibita, scenograficamente, nello studio di La7, partono le proteste feroci di altri ospiti presenti. 

 

 

 

"Ma cosa c'entra? La polizia sono criminali? Vuoi criminalizzare la polizia? Guarda che la polizia difende anche le minoranze in una democrazia", lo contesta Gian Micalessin, firma del Giornale. "Posso fare un intervento da storico?", si difende Raimo. "Sì ma questa è una criminalizzazione della polizia - insiste Micalessin -. Dovresti metterci anche i nomi dei poliziotti uccisi, e forse la lista sarebbe molto più lunga".

 

 

 

Quindi fa il nome di Raimo e Micalessin e Fabio Dragoni, dall'altra parte dello studio, esplodono all'unisono: "Dai, Giuliani? Non stava manifestando! Vergognati!". E Corrado Formigli, piuttosto in imbarazzo, fatica a riportare la calma.

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