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Little Big Italy, l'ultima trovata culinaria su Nove: il trend è in continua ascesa

Klaus Davi
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo.

CHI SALE (Little Big Italy)
Nove (gruppo Warner Bros) si conferma un canale “nativo digitale” che da una parte porta a casa soddisfacenti risultati sul fronte del varietà e dell’entertainment, dall’altra mette a terra innovativi format che fanno anche buoni numeri.

Tra le produzioni più interessanti spicca il serial culinario “Little Big Italy”. Sostanzialmente un pretesto narrativo per fare il punto sulla ristorazione italiana all’estero da Valencia a Copenhagen da Ibiza a Lione. Il gioco è semplice: tre italiani residenti sul posto scelgono i ristoranti da premiare per poi selezionare il migliore. Deus ex machina il ristoratore Francesco Panella il cui scopo non è solo valorizzare la cucina italiana ma narrare come le nostre eccellenze interagiscono con le culture locali. Il mantra è quello di salvaguardare la quintessenza della cucina italiana ma anche trasmettere come alcuni nostri prodotti vengano apprezzati nel globo per la loro assoluta peculiarità. Il trend è in decisa ascesa.

 

Nel day time inoltrato di sabato l’ultima puntata riproposta ha raggiunto il 2.9 di share con una media stagionale che si assesta poco al di sotto. Pubblico in prevalenza medio alto (laureati con picchi del 5%), più radicato al centro nord ma con un buono zoccolo duro di under 30 che verosimilmente aspirano anche loro a diventare "celebrity chef".

 

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