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Paolo Mieli e il caso Decaro: "Piantedosi convincente", Pd zittito

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Sul caso di Antonio Decaro e la commissione che potrebbe portare allo scioglimento del Comune di Bari per infiltrazioni mafiose, il ministro Matteo Piantedosi "è stato convincente". 

Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, l'editorialista ed ex direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli dice la sua mettendo in qualche modo a tacere le polemiche politiche sollevate dal Pd, sia dal sindaco Decaro, anche presidente di Anci, che si è detto disposto a rinunciare alla scorta, sia dalla segretaria Elly Schlein

 

 

 

La leader, ricorda la Gruber, ha parlato di "scelta politica molto grave" da parte del Viminale, spiegando che il Pd "non si fida più di Piantedosi". "Per me tutto quello che dice la Schlein è sacro per principio - risponde Mieli -. Ciò detto, le spiegazioni date oggi da Piantedosi sono state convincenti. Ha detto che i tempi non li stabilisce lui. Si è parlato di giustizia a orologeria... La magistratura dà indicazioni, da cui si può aprire una indagine. Nella metà dei casi queste indagini portano a un nulla di fatto".

 

 

 

"Questo caso poi è particolare - prosegue Mieli - riguarda la consigliera Maria Carmen Lorusso, famosissima. Signora di salotto moglie, tra l'altro, di un consigliere arrestato. Il fatto che sia passata dal centrodestra al centrosinistra non è solo trasformismo. C'è questa strana situazione in cui un'arrestata ha ricevuto un certificata di accettazione sia dal centrodestra, che l'aveva candidata, sia dal centrosinistra che l'ha accettata per benevolenza, perché non ne aveva alcun bisogno. Una situazione che, capite bene, richiede un ulteriore accertamento". 

Guarda qui il video di Otto e mezzo

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