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90 giorni per innamorarsi? Il cinismo in tv funziona sempre: un caso esemplare

Klaus Davi
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (90 giorni per innamorarsi)
Torna l’amore, tornano i grandi sentimenti anche se in forma di reality. Il format statunitense 90 giorni per innamorarsi si basa sul processo del Visto K-1 che permette ai fidanzati stranieri di viaggiare verso gli Stati Uniti per sposarsi con il proprio fidanzato/a di cittadinanza americana entro 90 giorni dall’arrivo. Se nel frattempo la coppia non si sposa, il beneficiario deve lasciare il Paese. 

Si ispira al film del 1990 Green card con Andie MacDowell e Gérard Depardieu in cui un musicista francese sposa un’americana al fine di ottenere il visto per vivere e lavorare negli Usa, dopo di che i due cominciano a convivere e si innamorano sul serio. Su Real Time va in onda la decima stagione di questo gioco televisivo un po’ cinico ma allo stesso tempo ironico, che prova a descrivere il sogno americano inserendosi anche nella narrazione dell’immigrazione, infatti Trump ha più volte sollevato la questione dei matrimoni “farlocchi”. 

 

Ascolti più che lusinghieri nel prime time di domenica: 400 mila spettatori col 2.7% di share, considerando lo scontro con gli Europei di Calcio. Ma storie come quella di Manuel, che dall’Ecuador prende per la prima volta in vita sua l’aereo per raggiungere Ashley, o quella tra Nikki, trans diventata donna, e Igor, moldavo, hanno permesso allo show di toccare picchi del 5%.

 

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