Il dolore segreto degli uomini. A Ciao Maschio, il talk notturno di Rai 1 del sabato sera andato in onda dopo la finale dell'Eurovision Song Contest, Nunzia De Girolamo guida i telespettatori nelle vite tormentate, così diverse ma così simili, di due personaggi dello spettacolo accomunati solo dalle origini napoletane: Enzo Paolo Turchi e Luchè.
Il ballerino e coreografo 75enne, compagno di Carmen Russo, commuove e si commuove: "Purtroppo la mia infanzia è stata complicata, mia madre spariva. Stava fuori di testa, andava fuori dieci giorni poi se la ritrovavano così. Mio padre andò via e io l'ho visto tre volte nella mia vita, una quando è morto. Mi è stato tutto chiaro solo dopo: in famiglia c'era stata questa disgrazia, quando finì la guerra nel 1945 io avevo due sorelline, una di 12 anni e una di 18 mesi. Purtroppo un carro armato le ha schiacciate e sono morte. Io l'ho odiata mia madre perché mi lasciava solo, a 4 anni mi nascondevo, non dicevo niente a nessuno, ho dormito in mezzo alle scale. A casa nostra non c'era la luce, si mangiava quando capitava, a 8 anni ho iniziato a lavorare, facevo le pulizie in una bisca, sempre sui Quartieri Spagnoli, per 20 lire al giorno per comprarmi un panino. Mi è mancato l'affetto". Nel suo passato, ammette, "ho incontrato il mostro. Cose brutte, non le voglio ricordare perché mi danno fastidio molto". Una giovinezza fatta anche di pregiudizi: "Studiavo danza, era durissima perché scendevo e mi dicevano di tutto dietro. Però poi ho capito che in fondo era la mia vita perché ho detto guarda già c'è una sigla. Ho odiato entrambi i miei genitori, ma se oggi potessi rivederli gli chiederei scusa. Perché il dolore di una perdita di un figlio penso sia la cosa più brutta che possa esistere".
Valerio Scanu a Ciao Maschio, parole pesanti su Maria De Filippi
Da Fabri Fibra a Maria De Filippi: suo malgrado, Valerio Scanu è il protagonista della settimana nel mondo dello...Luca Imprudente, nome d'arte Luchè, ha 44 anni e lo stesso vissuto tormentato: "Come molti ragazzi che sono cresciuti nel mio quartiere noi abbiamo visto tanta violenza e quindi ho visto gente morire davanti a me. Ho visto la morte - ricorda il rapper -. Verso i 15-16 anni io già avevo questo pallino della musica che mi distraeva, quindi io mi vivevo il quartiere però avevo questo sogno dentro". "Nella mia vita ho avuto solo amori problematici, non so cosa significa stare bene con una persona. Non è una cosa bella, è una cosa di cui non è che vado fiero, ma è la verità. E ho paura anche di incontrare magari una persona serena e di non capirla". "Io mi sono odiato tutta la vita - conclude -. Nel mio quartiere non siamo mai stati bambini".