"In questa occasione voterò con particolare convinzione il referendum che facilita e semplifica la cittadinanza agli stranieri". Porte aperte alla immigrazione, insomma: faranno felici i promotori del voto dell'8 e 9 giugno e stupiranno poco chi li conosce da anni le parole pronunciate da Michele Serra in consueto collegamento con Corrado Formigli a Piazzapulita, su La7. Ma sicuramente, nella loro chiarezza programmatica, dicono molto, forse quasi tutto della sinistra italiana.
"Visto che la destra è così forte ideologicamente e insiste su una idea id nazione su basi etniche, la nazione è il luogo in cui una razza si ricompatta - prosegue il suo ragionamento l'editorialista di Repubblica, che suggerisce una nemmeno troppo vaga venatura razzista insita nella maggioranza di governo e nei suoi elettori -, ecco noi dovremmo insistere ideologicamente sul concetto di nazione come concittadinanza, convivenza tra persone diverse"
PiazzaPulita, Michele Serra: "Macron e la cocaina?", volano insulti
"Ho sempre pensato che non bisogna replicare alle fake news perché è come abbassarsi troppo di livell..."Condivido pienamente l'importanza tra l'altro di questo referendum - lo applaude Formigli -. Anche gli altri, ma questo è un referendum su cui si misura un principio di civiltà occidentale che va difeso".
Serra ha poi dissertato di "Remigrazione" e teorie della "deportazione di massa", mettendo all'indice chi a destra chiede lo stop all'immigrazione clandestina. E giù botte a Donald Trump per la questione Harvard e, ovviamente, a VIktor Orban, in entrambi i casi per mettere in cattiva luce la premier italiana Giorgia Meloni. "Una parte della politica non ha gli anticorpi per riconoscere il razzismo", è la sentenza del pensatore sceso dall'Amaca.
Michele Serra e il referendum, guarda qui il video di Piazzapulita su La7