«Il Presidente Trump è totalmente inaffidabile e il punto vero è da che parte si ponte l’Europa. Non c’è stato né il protagonismo del nostro governo né quello dell’Unione europea, che ha completamente abdicato e lasciato ad altri il ruolo di pace che avrebbe dovuto invece occupare». Non ha dubbio alcuno Gilda Sportiello, deputata del Movimento 5 Stelle, a puntare il dito contro Bruxelles ma soprattutto Palazzo Chigi. Secondo l’onorevole grillina, in collegamento con la versione estiva di 4 di Sera, il talk dell’access prime time di Rete 4 non più condotto da Paolo Del Debbio ma dal duo Roberto Poletti-Francesca Barra, ad accusare Giorgia Meloni e l’esecutivo italiano sia che si parli di dazi sia che si affronti il tema della guerra, dall’Ucraina al Medio Oriente.
Una visione a cui ribatte Mauro Mazza, ex direttore del Tg2 e di Raisport, anche lui ospite della trasmissione. Negli occhi di tutti c’è ancora la Conferenza perla Ripresa dell’Ucraina che si è tenuta al centro congressi La Nuvola di Roma, co-organizzata dai governi italiano e ucraino, con circa 5.000 partecipanti, un centinaio di delegazioni governative da tutto il mondo e 40 organizzazioni internazionali.
Uno sforzo diplomatico notevole e significativo, premette Mazza. «Vorrei sottolineare il valore della conferenza di Roma per la Ripresa dell'Ucraina, perché significa vedere il futuro, toccare con mano il dopoguerra, immaginare un’Ucraina ricostruita con il contributo di tutti. E quando il futuro lo si immagina con questa forza visionaria e concreta, lo si tocca. Ho visto i volti contenti di Zelensky e degli altri ucraini presenti, ho visto determinazione e volontà. Siccome contano molto le immagini, quelle dei volenterosi collegati con Roma o viceversa da Londra e quella di Giorgia Meloni insieme con Volodymir Zelensky è un'immagine che resta, che conta molto. Un occidente unito è l'unica arma che abbiamo, quella vera, politica, militare e anche diplomatica per sconfiggere o piegare Putin». Il problema, ormai sotto gli occhi di tutti, è che in Occidente e nella stessa Europa, vuoi per convenienza spicciola e immediata, vuoi per intima e radicata convinzione politico-ideologica o per ragioni storiche e culturali, in molti sono tentati dall'andare in ordine sparso, strizzando l’occhio allo Zar. Proprio per questo, però, suggerisce Mazza, l’esempio italiano è virtuoso, sebbene in Parlamento non tutti siano pronti ad ammetterlo.
Mauro Mazza: "L'Occidente unito è l'unica arma che abbiamo contro Putin"
— 4 di sera (@4disera) July 10, 2025
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