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Otto e mezzo, Scanzi insulta Meloni: "Cafonata e depravazione"

martedì 18 novembre 2025
Otto e mezzo, Scanzi insulta Meloni: "Cafonata e depravazione"

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Processo al coretto a Otto e mezzo, su La7. Lilli Gruber e i suoi ospiti, tutti rigorosamente anti-governativi, commentano il comizio di venerdì scorso di Giorgia Meloni e degli altri leader del centrodestra sul palco di Napoli, per sostenere la corsa del candidato Cirielli alle imminenti regionali campane, con un misto di sarcasmo e indignazione. In particolare, gli strali dei presenti riguardano il "Chi non salta comunista è" ballato e cantato dalla stessa premier e da Antonio Tajani, una goliardata che aveva già scatenato nel weekend la rabbia del dem Sandro Ruotolo.

Apre il fuoco di fila l'immancabile, immarcescibile Andrea Scanzi. La trovata di Meloni, sottolinea la penna del Fatto quotidiano, "piace eccome al suo elettorato. Altrimenti non lo farebbe. Da un punto di vista etico ed estetico quello che si è visto su quel palco è stato uno dei punti più bassi nella storia recente, una cafonata gigantesca e peraltro ho anche temuto per le ernie di Tajani, perché quando ha iniziato a zompettare sul palco ho pensato che gli sarebbero partite 18 ernie. Quindi spero che stia bene dopo quei convulsi che ha fatto sul palco".

Quindi si fa più serio e velenoso: "Io avverto la stessa sensazione che avevo ai tempi di Berlusconi. Siamo un Paese che è molto polarizzato. Se ve lo ricordate, quando Berlusconi faceva determinate cose cafone, grevi, orride, le barzellette, le battutacce a Michelle Obama, le corna davanti alla Regina d'Inghilterra, noi ci scandalizavamo ma il suo elettorato lo trovava simpatico, guitto, buffo. Mutatis mutandis, siamo di fronte alla stessa cosa poiché Meloni, Tajani, Lupi e Salvini sono tutti figli e nipodi di Berlusconi, siamo ancora dentro al berlusconismo, il melonismo è una depravazione del berlusconismo e non ha nulla di nuovo". 

Scanzi contro Meloni, guarda qui il video di Otto e mezzo su La7