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Antonio Di Pietro e le botte della Fiom: "Rischiamo di vedere qualche gambizzato"

martedì 9 dicembre 2025
Antonio Di Pietro e le botte della Fiom: "Rischiamo di vedere qualche gambizzato"

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Qualcuno lo chiamerà profeta di sventura, ma più probabilmente Antonio Di Pietro, da ex toga e uomo tutto giustizia e ordine, semplicemente ha la vista più lunga di molti politici, in particolare di centrosinistra.

Ospite di Nicola Porro a Quarta repubblica su Rete 4, l'ex pm di Mani pulite nonché ex ministro del governo Prodi analizza i tumulti di piazza che hanno visto protagonisti gli operai della Fiom-Cgil la scorsa settimana a Genova, per le proteste sul caso ex-Ilva, e commenta amaro: "Io ne sono estremamente convinto, e anche se mi prendo dell'irresponsabile, come mi è stato detto finora, che se oggi non ci rendiamo conto che sfasciare le vetrine, picchiare i poliziotti, mandare all'ospedale propri compagni e propri lavoratori come lui, oggi come oggi si corre il rischio che a questo si arriva. Prima o poi vedrete qualche gamba gambizzata".

Il dato inquietante è che tra i feriti ci sono stanti anche diversi sindacalisti della Uilm, finiti al pronto soccorso perché malmenati dai "colleghi" della Fiom. "Scioperare è un diritto costituzionale, ma anche non scioperare lo è - ricorda Di Pietro -. E chi usa violenza nei confronti di chi non la pensa come lui, a sua volta viola lo Stato di diritto. E per questo io questa sera mi sento fortemente amareggiato, perché ho sentito dire poco fa, dare degli epiteti dal professore poco fa a persone che non la pensano come lui".

"Io non la penso come lui e quindi mi è stato detto che sono un irresponsabile, in malafede e un disonesto intellettuale. Io sono semplicemente uno che a suo tempo ha fatto il commissario di polizia, stavo con la fascia tricolore davanti a quei poliziotti. E così come mi inchino di fronte ai lavoratori che manifestano se manifestano senza violenza, mi inchino anche di fronte a quei ragazzi che stavano dietro a me e insieme a me prendevamo tante botte semplicemente perché ragazzi di fronte a noi avevano dei sapientoni, saccentoni, saputoni che filosofeggiavano e li incitavano alla violenza".

"Ma secondo lei le evocazioni del terrorismo, sulle quali il professor D'Orsi contesta, lei pensa che stiamo esagerando, stiamo facendone un caso?", domanda Porro. "Ma sempre, c'è qualche volta che non è iniziato tutto poco poco e poi piano piano si è allargato - taglia corto Di Pietro -. Ma è ovvio che oggi come oggi non c'è stato ancora il morto, non c'è stato ancora il colpo di pistola, ma è altrettanto ovvio che a forza di tirare la corda alla fine si spezza e qualcosa...".