Cerca
Cerca
+

La Traviata a Roccelletta, Sgarbi 'porta' all'aperto opera da teatro

Musica

AdnKronos
  • a
  • a
  • a

Roma, 7 ago. (AdnKronos) - "La sfida era quella di conciliare gli interni parigini borghesi di un'opera come 'La Traviata' con una ambientazione in una area archeologica, tra i resti di una chiesa normanna". Così il critico d'arte Vittorio Sgarbi parla de 'La Traviata' di Giuseppe Verdi che stasera sarà in scena al Parco archeologico di Roccelletta (Catanzaro), per la regia di Chiara Giordano e la supervisione di Sgarbi, all'interno di 'Armonie d'Arte Festival'. "Il mio suggerimento - dice Sgarbi all'Adnkronos - è stato quello di creare tre fasce cromatiche, la prima oro, la seconda rossa fino a quella nera della morte, su cui i graffitisti hanno disegnato delle colonne che danno l'idea di un palazzo e una sala da ballo, un divano con una vetrata su un giardino e il terzo una alcova con un letto a baldacchino dove muore Violetta. Sono pannelli alti tre metri e lunghi 12 a coprire l'intero palcoscenico che creano un effetto cromatico dal forte impatto visivo, risolvendo così un problema che sembrava insolubile: portare la più tipica opera di teatro al chiuso in un esterno suggestivo legato a una dimensione mitica". "Da quello che ho visto ieri sera nelle prove, l'effetto è molto buono. Poi c'è la regia di Chiara Giordano, la direzione orchestrale di Leonardo Quadrini, i costumi. Il tutto in uno spazio straordinario come il Parco archeologico di Roccelletta, un sito come quello dell'Arena di Verona, all'interno dell'unico Festival in Calabria che abbia una sua vitalità". "L'idea di coinvolgere il critico d'arte Vittorio Sgarbi in questo progetto - racconta Giordano in un'intervista al quotidiano online spraynews.it - ce l'ha fornita il contesto stesso in cui si svolgerà l'opera. Essendo la cornice del Parco Scolacium di tale suggestività e impatto visivo, con questa maestosa facciata esterna della chiesa abbaziale normanna, c'era il rischio che ogni allestimento venisse banalizzato. Arte visiva in Italia è uguale a Vittorio Sgarbi, massima autorità nel settore visto il suo percorso. In tutta umiltà ci siamo fatti condurre e consigliare da chi ne sa più di noi. Nella regia sono presenti consistenti lavori coreografici che donano alla scena un dinamismo inedito grazie all'apporto di Filippo Stabile, questo giovane coreografo dalla carriera già brillantemente lanciata. Un grande artista e creativo, un vero talento, sia nelle vesti di danzatore che di coreografo".

Dai blog