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Raid squadrista sugli spalti con spranghe: 6 tifosi dell'Ardita in ospedale

Nicoletta Orlandi Posti
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"Durante la partita di oggi abbiamo subito un'aggressione sugli spalti da parte di persone a volto coperte e armate di spranghe e bastoni. Questi fatti ci lasciano attoniti in quanto non comprendiamo le motivazioni alla base di tale gesto". È quanto si legge in una nota dell'Asd Ardita, che denuncia un'aggressione avvenuta durante la partita di calcio di III Categoria con la squadra del Magliano Romano. "Questa è la terza stagione che ci vede protagonisti all'interno dei campionati federali, nei quali abbiamo sempre riscosso un notevole successo in termini di partecipazione e consenso dimostratoci anche dalle società calcistiche incontrate sul nostro cammino. In conclusione, questo attacco è da considerarsi rivolto non soltanto a noi bensì a tutte le società che promuovono un modello differente di sport e a tutte quelle realtà sociali che operano nei territori di Roma e limitrofi". Un'aggressione di matrice fascista, raccontano i testimoni. Anche perché l'Ardita San Paolo, fa notare Contropiano.org, non è una squadra di calcio come le altre, ma ha un netto carattere antifascista e di sinistra, nata tre anni fa nell'omonimo quartiere romano con l'ambizioso obiettivo di riavvicinare lo sport a valori di sano agonismo non solo sportivo ma anche sociale e popolare. L'aggressione è avvenuta al 15° minuto di gioco da parte di una quarantina di persone, riporta Repubblica, che hanno fatto irruzione sul campo con il volto coperto e armati di manici di piccone e spranghe. Il pestaggio è stato inaspettato, improvviso e violento. Il bilancio dell'aggressione è di sei i tifosi dell'Ardita finiti in ospedale, uno con codice rosso all'ospedale di Monterotondo e cinque con codice giallo, tutti feriti alla testa o con arti rotti. Alla società sono giunti decine di attestati di solidarietà. Su Twitter Luca Di Bartolomei, figlio dell'indimenticato capitano della Roma, ha cinguettato la propria vicinanza alle vittime dell'aggressione, sulla quale indagano i carabinieri di Civita Castellana. Al casello di Civita Castellana, rivela FanPage, sono stati fermati 9 degli aggressori, 6 di Viterbo e 3 di Roma, fermati dai carabinieri. Al momento ancora non è nota la loro identità degli arrestati ma si hanno conferme della matrice politica del gesto. Dentro le macchine rinvenuti tirapugni, spranghe, guanti rinforzati e passamontagna.

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