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Antonio Cassano, addio al calcio a 36 anni: "Ecco perché stavolta è finita davvero"

Giulio Bucchi
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A 36 anni, Antonio Cassano si ritira dal calcio. Forse, è il caso di dirlo, definitivamente. L'ex star di Bari, Roma, Real Madrid (per pochi mesi), Sampdoria, Milan, Inter e Parma aveva già annunciato l'addio nell'estate 2017, dopo un comico tira-e-molla con il Verona. Stavolta, dopo un anno abbondante, sembra davvero la volta "buona". Fantantonio ha reso pubblica una lettera per spiegare il motivo per cui l'avventura con l'Entella, la squadra con cui si stava allenando negli ultimi giorni, si chiude qui insieme a una carriera in cui ha messo insieme 515 partite e 140 gol oltre a 39 presenze e 10 gol in Nazionale. Ma soprattutto, questa la vera eredità del calciatore barese, una serie di "cassanate", eccessi, egocentrismi, pigrizia, colpi di genio e momenti di straordinario, poetico, funambolico spreco di talento. La lettera - "Cari amici. È arrivato il giorno, Quello in cui decidi che è finita davvero. Ringrazio il presidente Gozz e i ragazzi dell'Entella per l'occasione che mi hanno concesso. Gli auguro tutto il meglio. In questi giorni di allenamento però ho capito che non ho più la testa per allenarmi con continuità. Per giocare a pallone servono passione e talento ma soprattutto ci vuole determinazione e io in questo momento ho altre priorità. Voglio ringraziare tutti i compagni di squara di questi anni, gli avversari, gli allenatori e i dirigenti (sì, certo, anche quelli con cui qualche volta ho litigato). Ma soprattutto voglio salutare i tifosi, quelli dalla mia parte e anche gli avversari, perché senza di loro il calcio non esisterebbe".

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