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Juventus, la bomba di Report: ultrà, Agnelli e 'ndrangheta, l'intercettazione su Lapo Elkann

Giulio Bucchi
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C'è anche Lapo Elkann al centro della attesissima puntata di Report sulla Juventus. Il programma condotto da Sigfrido Ranucci lancia siluri inquietanti sulla Signora, rovistando nelle intercettazioni e nelle carte dell'inchiesta giudiziaria Alto Piemonte sui rapporti tra gli ultrà bianconeri e gli esponenti della 'ndrangheta. Un misto di calcio, rapporti di forza, legami oscuri e business che getta una luce sinistra non solo sul club, ma su tutto il calcio italiano.  Leggi anche: "Temeva gli ammazzassero il figlio", l'intercettazione choc di Report sulla Juve Per comprendere il ruolo preponderante del tifo organizzato nella vita di una società è esemplare la telefonata intercettata tra Fabio Germani, ultrà di peso a capo della fondazione Italia Bianconera, e Rocco Dominello, figlio del boss Saverio Dominello e considerato dagli inquirenti al centro del "sistema-biglietti" della Juventus Arena, con agganci pesantissimi tra i dirigenti. Si deve tornare indietro di quasi 10 anni, la primavera del 2009. Lapo, secondo quanto raccontato da Dominello ai magistrati, "avrebbe incontrato il figlio del boss, prima della comunione della figlia di Germani" e in quell'occasione "gli avrebbe espresso il desiderio di vedere esposti degli striscioni in curva con su scritto Lapo Presidente". Una telefonata intercettata tra Dominello e Germani confermerebbe la versione: "Senti una cosa, ma il tuo amico Lapo che fine ha fatto?", chiede il primo al secondo. "L'ho sentito stamattina, è in Svizzera".  Dominello - "Lo fissiamo 'sto appuntamento?"  Germani  - "No, questo periodo non esiste". D - "Perché?" G - "Eh, perché domani parte va in America…" D - "Vabbuò, fissa un appuntamento. Se vuole un appoggio, fissa un appuntamento, sennò andate a f… tu, lui, la Juve… tutti quanti!". G - "Ma tu lo sai che lui l'appoggio lo vuole?" D - "Lui mi deve dire Sì, sono veramente intenzionato… e io faccio fare gli striscioni sia da una parte che dall'altra, tutti per lui. Però allora mi devi dire quanto veramente ci tiene. Perché io ti giuro che sia di qua che di là facciamo fare tutto quello che lui vuole". G - "Ho parlato con Lapo fino a un'ora fa" D - "Ah eri con Lapo e non mi hai chiamato, bravo… bravo". G - "Si è scaricato il telefono! Martedì, cosa fai martedì?" D - "Martedì niente, perché?" G - "Se vuoi andiamo in barca da Lapo". D - "Ma dove?" G - "A Saint Tropez". Quella gita, spiega Report, poi è saltata. Lo striscione non fu mai esposto e alla fine presidente è diventato il cugino Andrea Agnelli, a cui nel 2013, dopo il secondo scudetto di fila, Lapo riconobbe pubblicamente tutti i meriti sportivi e societari.

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