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Nazionale, Nicolò Barella è già insostituibile. E lo vuole mezza Europa

Cristina Agostini
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La nota più dolce della vittoria azzurra sulla Finlandia porta il nome di Nicolò Barella. Il centrocampista classe 97 del Cagliari, autore del gol dell' 1-0 (primo in carriera con la maglia della Nazionale), ha sfoggiato il meglio del suo repertorio dominando la scena per lunghi tratti del match. Partito nella mediana a 3 di Mancini di fianco a Jorginho, ha sfruttato il ruolo del calciatore del Chelsea per giocare più libero rispetto a quando indossa la casacca rossoblù, impersonando alla perfezione il "centrocampista totale" tanto declamato dai tecnici nostrani. Se nel Cagliari, infatti, Nicolò tende a giocare più basso per impostare il gioco, ieri sera si è proposto con più continuità verso l' area di rigore avversaria, con incursioni utili a legare il gioco con gli attaccanti, che gli hanno permesso di giocare il pallone con maggior pericolosità, pur senza impedirgli di tornare indietro ed essere d' aiuto anche in fase di copertura. Suo il primo dei due gol che hanno regalato i tre punti agli azzurri: la conclusione scagliata da fuori area, complice la deviazione di un difensore finlandese, si è posata alle spalle di Hradecky. In questo Barella non è una sorpresa assoluta: se in questa stagione ha realizzato appena una rete in serie A (servendo 2 assist), l' anno scorso ha messo il suo timbro 6 volte in 34 partite. Una quantità di gol che potrebbe aumentare vertiginosamente se il 22enne giocasse più a ridosso della porta rivale, come dimostrato ieri sera. Da quando è sbocciato con i sardi, i paragoni per lui si sono sprecati: c' è chi lo accosta al suo amico Nainggolan, col quale condivide il procuratore, e chi pensa che sia più regista. Lui, da sempre, ricorda che l' idolo calcistico è Stankovic, uno che ha indossato perfettamente le vesti di "centrocampista totale" prima alla Lazio e poi all' Inter. E proprio i nerazzurri sono sulle sue tracce da diverso tempo: l' anno scorso fu Luciano Spalletti a chiederlo alla dirigenza per rinforzare il proprio centrocampo. Il presidente del Cagliari Giulini, però, sapeva di avere un gioiellino in casa per il quale poter pretendere denari da capogiro (50 milioni di euro) e non se ne fece nulla. Ora, 9 mesi dopo, le pretendenti al suo cartellino sono triplicate, tanto che già durante lo scorso gennaio c' era chi vociferava di un suo imminente trasferimento al Chelsea. I londinesi sono una occasione concreta che Barella potrebbe decidere di cogliere, ma non la sola. Solo in Inghilterra, anche Tottenham e Manchester United hanno fatto sondaggi, mentre dalla Germania si è fatto sotto il Borussia Dortmund. La prima scelta di Barella però è quella di restare in Italia: da Milano si è mosso il Milan, che ha accostato i cugini nella corsa al suo cartellino, mentre il Napoli ha avviato i contatti col Cagliari per cercare di bruciare tutti sul tempo, come ammesso dallo stesso Giulini («Con l' Inter solo chiacchiere, mentre De Laurentiis me l' ha chiesto. Così come Sarri»). Il numero uno cagliaritano sa che da luglio ogni giorno sarà buono per salutare definitivamente il 22enne per permettergli di spiccare il volo, ma il dolore per l' addio sarà tamponato dal bonifico che riceverà: 50 milioni di euro era la somma necessaria per portarlo via l' estate scorsa. Adesso ne servono almeno 60, «forse qualcosa in più, visto che il prossimo anno è il centenario della sua squadra del cuore». L' ultimo regalo di Barella al suo Cagliari. di Filippo M. Capra

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