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Antonio Conte, la confessione a Veltroni sul suo futuro: "Non vado alla Roma. E per la Juve..."

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Gino Coala
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Sulla panchina della Roma la prossima stagione non ci sarà Antonio Conte. È lo stesso allenatore ad allontanare l'ipotesi in un'intervista alla Gazzetta dello sport realizzata da Walter Veltroni: "Mi sono innamorato di Roma frequentandola nei due anni in cui sono stato ct azzurro; all'Olimpico senti la passione. Ma oggi le condizioni per cui io la possa allenare non ci sono. Ma penso che un giorno, prima o poi, io andrò ad allenare la Roma". All'orizzonte del tecnico salentino ci potrebbe essere anche la Juventus, come sperano diversi tifosi bianconeri: "Allegri sta facendo molto bene. Un domani non si sa mai. I matrimoni per esserci devono essere da ambedue le parti. Penso che la Juve abbia iniziato un percorso e penso siano molto contenti di Allegri che sicuramente sta facendo molto bene. Un domani non si sa mai". Conte ricorda la promessa fatta ad Agnelli al tempo in cui arrivò alla Juventus: "ci vorrà tempo, ma l'obiettivo è tornare sul tetto del mondo". Poi spiega: "Non sono riuscito a completare la promessa". E aggiunge "io devo avere la percezione di poter battere chiunque. Devo sentire che vincere è possibile. Altrimenti, senza problemi, posso continuare a restare fermo"  Conte non si sbilancia per ora su quale sarà la sua prossima squadra, ma mette subito in chiaro cosa pretende dai club che lo vorrebbero in panchina: "Chi mi vuole sa che io devo incidere, con la mia idea di calcio e il mio metodo. Non sono un gestore, non credo che l'obbiettivo di un allenatore sia fare meno danni possibile. Se pensano questo, le società non mi chiamano. Io voglio incidere perché sono molto severo con me stesso. Poi ho un problema: la vittoria, che sento come l'obbiettivo del mio lavoro".

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