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Valentino Rossi "licenziato" dalla Yamaha. "Chi non più competitivo". Le parole brutali del manager sull'addio

Giulio Bucchi
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Scaricato. Valentino Rossi congedato dalla Yamaha a mezzo stampa. Lin Jarvis, managing director della scuderia di MotoGp giapponese, ha confessato a motorsport.com che il team "è pronto al suo ritiro".  Leggi anche: "Valentino, il Sci, Biaggi. E tanta fig***". Carlo Pernat a Libero, le verità (piccanti) sulla MotoGp Il ritiro del Dottore, 40 anni, ancora alla ricerca disperata e sempre più difficile del decimo titolo mondiale in carriera. Finora, sottolinea il Corriere della Sera, nel mondo delle due ruote la notizia era sempre girata sottobanco, come voce ufficiosa. Ora però è destinata ad esplodere: davvero Valentino dirà basta alla MotoGp? O, piuttosto, sarà solo la Yamaha a mollarlo a fine contratto nel 2020, dopo una stagione, questa, fin qui amarissima, e la prossima ancora tutta da programmare? E con quale fiducia Rossi potrà programmarla con chi, di fatto, ha scelto di sbandierare una decisione (non ancora presa) in pubblico? "Non penso che assisteremo a circuiti semivuoti - fa spallucce Jarvis -. Perché in MotoGp la qualità è molto alta e abbiamo sei costruttori coinvolti. Ci mancherà Valentino? Moltissimo, ma la vita andrà avanti". La scelta, spiega il manager, sarà "condivisa da entrambe le parti, anche se dovrebbe toccare a chi noterà l'impossibilità di essere competitivo come vorrebbe, o che la sua motivazione inizia a scemare". Parole crude. Rossi non vince dal Gp di Assen 2017, ma è pur sempre il pilota (anzi, il mito) che ha riportato il titolo in Yamaha nel 2005 dopo 10 anni di assenza. Non sarà un tradimento, ma ci si avvicina molto.

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