Sarri mani di forbice, il tecnico deve far fuori sei giocatori

di Maria Pezzidomenica 18 agosto 2019
Sarri mani di forbice, il tecnico deve far fuori sei giocatori
4' di lettura

La Juve ha un problema e non lo diciamo noi per rompere le balle, ma ce l' ha detto mister Sarri subito dopo il match perso contro l' Atletico Madrid: «Dybala? Quello che dico io conta zero. Dobbiamo tagliare sei giocatori per la lista Champions. E la nostra è una situazione difficile, quasi imbarazzante: rischiano di rimanere fuori giocatori di altissimo livello». Nessuna vera «rivelazione», del resto basta saper fare addizioni e sottrazioni per capire che quelli che ragionano su «un altro centrocampista da portare a Torino» hanno le idee confuse: c' è da levare, altro che «immettere». E allora proviamo a capirci qualcosa. La lista europea da presentare contempla 25 giocatori e criteri che - per semplificare - non consentono di farsi i fatti propri e di mettere «questo o quello» alla bisogna. Questo significa che presto qualcuno lascerà lo spogliatoio dei campioni d' Italia, mentre altri resteranno a disposizione ma non verranno inseriti nel gruppo che affronterà il girone di Champions. Khedira, per dire, autore del gol proprio contro l' Atletico Madrid, è uno di quelli a serio rischio. Come lui nientepopodimeno che il campione del mondo Matuidi, centrocampista fondamentale nella Juve targata Allegri e ora «invitato» a trovare una nuova sistemazione. Gli arrivi di Ramsey e Rabiot hanno ingolfato quella zona del campo e la Juve ha necessità di abbattere in qualche maniera il corposo monte-ingaggi. Altri bianconeri a rischio? Eccoli. Il pupillo del tecnico ai tempi dell' Empoli, Rugani, è sceso di molto nella classifica dei «preferiti» e ora arriva persino dopo il turco Demiral; Perin è tornato in gruppo dopo il flop alle visite mediche con il Benfica, ma potrebbe finire al Monaco (prestito con diritto di riscatto: 15 milioni la rischiesta di Paratici, 12 l' offerta monegasca); Luca Pellegrini, finito in Piemonte nell' ambito dello scambio che ha portato Spinazzola alla Roma (e una discreta plusvalenza a bilancio) è destinato a tornare a Cagliari. E poi? E poi ci sono gli attaccanti, ovvero il reparto decisamente più complicato. Higuain non fa parte del progetto ma si fa forte del contratto con scadenza 2021 e spera di far cambiare idea a Sarri. Mandzukic dopo aver detto no al Manchester United ascolta nuove proposte. Infine Dybala: l' argentino è stato accompagnato all' uscita, ma dopo aver rinunciato al Manchester (pure lui: dev' essere proprio una città invivibile) e Tottenham non restano molte alternative.  La prima si chiama Psg e sarebbe la preferita della Juve, la seconda si chiama Inter. Con i nerazzurri al momento non c' è in piedi nulla, ma tutti sanno che più passa il tempo più rischia di materializzarsi lo scambio sull' asse Milano-Torino che contempla il passaggio di Icardi in bianconero. L' affare permetterebbe ai due club di sistemare i problemi di campo e, soprattutto, quelli di bilancio (mega plusvalenza e grande felicità generale). L' ostacolo? Il rapporto Marotta-Paratici, al momento ridotto ai minimi termini. riproduzione riservata.La Juve ha un problema e non lo diciamo noi per rompere le balle, ma ce l' ha detto mister Sarri subito dopo il match perso contro l' Atletico Madrid: «Dybala? Quello che dico io conta zero. Dobbiamo tagliare sei giocatori per la lista Champions. E la nostra è una situazione difficile, quasi imbarazzante: rischiano di rimanere fuori giocatori di altissimo livello». Nessuna vera «rivelazione», del resto basta saper fare addizioni e sottrazioni per capire che quelli che ragionano su «un altro centrocampista da portare a Torino» hanno le idee confuse: c' è da levare, altro che «immettere». E allora proviamo a capirci qualcosa. La lista europea da presentare contempla 25 giocatori e criteri che - per semplificare - non consentono di farsi i fatti propri e di mettere «questo o quello» alla bisogna. Questo significa che presto qualcuno lascerà lo spogliatoio dei campioni d' Italia, mentre altri resteranno a disposizione ma non verranno inseriti nel gruppo che affronterà il girone di Champions. Khedira, per dire, autore del gol proprio contro l' Atletico Madrid, è uno di quelli a serio rischio. Come lui nientepopodimeno che il campione del mondo Matuidi, centrocampista fondamentale nella Juve targata Allegri e ora «invitato» a trovare una nuova sistemazione. Gli arrivi di Ramsey e Rabiot hanno ingolfato quella zona del campo e la Juve ha necessità di abbattere in qualche maniera il corposo monte-ingaggi. Altri bianconeri a rischio? Eccoli. Il pupillo del tecnico ai tempi dell' Empoli, Rugani, è sceso di molto nella classifica dei «preferiti» e ora arriva persino dopo il turco Demiral; Perin è tornato in gruppo dopo il flop alle visite mediche con il Benfica, ma potrebbe finire al Monaco (prestito con diritto di riscatto: 15 milioni la rischiesta di Paratici, 12 l' offerta monegasca); Luca Pellegrini, finito in Piemonte nell' ambito dello scambio che ha portato Spinazzola alla Roma (e una discreta plusvalenza a bilancio) è destinato a tornare a Cagliari. E poi? E poi ci sono gli attaccanti, ovvero il reparto decisamente più complicato. Higuain non fa parte del progetto ma si fa forte del contratto con scadenza 2021 e spera di far cambiare idea a Sarri. Mandzukic dopo aver detto no al Manchester United ascolta nuove proposte. Infine Dybala: l' argentino è stato accompagnato all' uscita, ma dopo aver rinunciato al Manchester (pure lui: dev' essere proprio una città invivibile) e Tottenham non restano molte alternative. La prima si chiama Psg e sarebbe la preferita della Juve, la seconda si chiama Inter. Con i nerazzurri al momento non c' è in piedi nulla, ma tutti sanno che più passa il tempo più rischia di materializzarsi lo scambio sull' asse Milano-Torino che contempla il passaggio di Icardi in bianconero. L' affare permetterebbe ai due club di sistemare i problemi di campo e, soprattutto, quelli di bilancio (mega plusvalenza e grande felicità generale). L' ostacolo? Il rapporto Marotta-Paratici, al momento ridotto ai minimi termini. di Fabrizio Biasin

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