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Marotta e Paratici, è sempre Inter contro Juve: da amici a rivali, chi sta vincendo il derby del mercato

Giulio Bucchi
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Fu Paratici ad annunciare l' inizio della guerra tra Juve e Inter. Parlò a tutti, ma con il senno di poi in realtà guardava dritto negli occhi l' ex collega Marotta. Avvisò che si sarebbe mosso anche per interferire sulle manovre altrui. Iniziò infatti con Spinazzola alla Roma in cambio di Pellegrini: per migliorare il bilancio bianconero ma anche quello giallorosso e rendere così opzionale, non più obbligata, la cessione di Dzeko. A chi? All' Inter, naturalmente. Guerra aperta, ma Marotta prende tempo, girando al largo. Paratici rompe gli indugi e sfoggia l' artiglieria pesante: Dybala per Lukaku, primo obiettivo nerazzurro. Assalto fallito: reagisce l' Inter, Lukaku sbarca a Milano. Marotta ribalta il tavolo: prende il problema Icardi e lo trasforma in possibile soluzione. Mauro alla Roma. Così l' Inter muove lo scacco matto: si libera dell' indesiderato, ottiene Dzeko (più soldi), non rafforza la Juve e le lascia il problema esuberi (Higuain, Dybala, Mandzukic). Problema che, per inciso, Sarri non avrebbe dovuto mettere in vetrina: in tempi di guerra, mai concedere il fianco. L' interesse dell' Inter verso Chiesa testimonia che il buon mercato deve anche mettere in difficoltà gli altri: non è un obiettivo realistico, ma può innervosire la controparte. Così, ad oggi, Marotta pare in vantaggio. Forse perché è uno scacchista esperto che conosce l' allievo Paratici. C' è ancora tempo per la contromossa, ma intanto una certezza c' è: il derby d' Italia è tornato ai fasti di un tempo. Almeno sul mercato. di Claudio Savelli

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