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Milan, il rebus Kryzstof Piatek: quel grosso dubbio del mister Stefano Pioli

Davide Locano
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Potrà sembrare un paradosso, ma il -156 milioni di euro a bilancio è il buco che preoccupa meno il Milan: il disavanzo è destinato a ridursi ed è previsto un lungo confronto con l' Uefa per arrivare alla firma di un settlement agreement se i rossoneri si qualificheranno per le coppe della prossima stagione. Crea ben più problemi invece il -6: è il bilancio realizzativo di Kryzsztof Piatek, il bomber polacco che più di tutti ha mal digerito le lezioni del «maestro Giampaolo». La rinascita del Diavolo e l' efficacia della cura Pioli passano soprattutto dal recupero dell' attaccante. Kris un anno fa era già a quota nove reti con la maglia del Genoa, senza contare la marea di gol siglati in Coppa Italia: sette giornate sempre a segno e sarebbe arrivato a quota dieci contro il Parma all' ottavo turno. Ora il conto è ben più misero: appena due marcature ed entrambe realizzate su rigore. Lo status di rigorista ha ammorbidito le statistiche, ma non è bastato a risvegliare la vena realizzativa dell' attaccante. Leggi anche: Retroscena-Milan, quando Giampaolo ha saputo dell'esonero Attenzione, però. È vero che il Milan ha fatto fatica a manovrare finora, ma sui piedi di piombo di Piatek le occasioni sono comunque capitate: sono stati 12 i tiri scagliati verso la porta finora, senza risultati anche se in due casi su tre (63%) hanno costretto il portiere avversario all' intervento. Per chi ama le statistiche più moderne, gli Expected Goals - cioè i gol che era lecito attendersi guardando alla qualità delle occasioni create - sono 0,47 ogni 90'. Per fare un paragone, Ciro immobile vanta 0,50 ogni 90' in questa particolare graduatoria, ma è il capocannoniere con 7 reti già all' attivo. Questione di convinzione, grinta, serenità: tutte qualità che Piatek sembra aver smarrito viste anche le difficoltà in nazionale. Servirà un nuovo spirito di gruppo e qualche novità tattica per ricaricare le armi del Pistolero: Leao sulla sinistra e Biglia in regia sembrano le prime scelte pesanti del neoallenatore, che dovrebbe confermare anche Paquetà mezzala al posto di Calhanoglu in asse con il portoghese e con Theo Hernandez. Intanto, emergono novità sul futuro dei progetti per lo stadio di Milan e Inter dall' ultimo incontro in Comune: «La proposta depositata dai club riguarda il quartiere di San Siro. Questa è la sola opzione oggi esistente: la sola alternativa per i club è un nuovo Meazza a San Siro», assicurano i club. Scartata dunque l' opzione Sesto San Giovanni. di Francesco Perugini

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