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Taekwondo, Junho Park è un'ottima soluzione per la presidenza federale

Taekwondo

lucio lucianelli
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Il “gotha” europeo del Taekwondo Song Moo Kwan si è radunato a Solbiate Olona e Busto Arsizio con l'obiettivo di riunire i vertici delle federazioni europee per rafforzare i programmi sportivi del 2020. All'appuntamento, promosso dal professor Vitale Monti (numero uno dell'Unitam e responsabile nazionale dell'ente di promozione sportiva Endas), hanno preso parte i vertici  dell'Ente nazionale democratico di azione sociale Paolo Serapiglia (presidente) e Gianluca Esposito (vicepresidente). A margine dell'incontro con il campione olimpico sudcoreano Cha Dong Min, intervenuto ufficialmente su mandato del Kukkiwon (l'organismo mondiale che certifica i gradi e le qualifiche) e il presidente europeo Guy Jones, con i quali sono state poste le basi di una proficua e duratura collaborazione, il presidente Serapiglia ha sottolineato che “Attualmente le competizioni di Taekwondo non sono più divertenti come un tempo: l'elettronica ed i regolamenti hanno svilito la forza e la bellezza dell'arte marziale coreana. Noi siamo al servizio di tutte le associazioni sportive che hanno a cuore la salute e il talento di allievi e maestri. Abbiamo una organizzazione ben strutturata, che non lascia indietro nessuno e per fare ciò, al di là degli ottimi responsabili nazionali e regionali ci avvaliamo della collaborazione del segretario Antonio Di Maggio, che vanta un'importante esperienza al servizio di questa disciplina sportiva”. Poi il presidente dell'Endas ha commentato positivamente la candidatura alla presidenza federale di Junho Park smentendo le dietrologie. “E' un dirigente sportivo di assoluto livello e credo non abbia bisogno di nessuno. Semmai è il Taekwondo italiano ad avere bisogno di lui. Nutro una grande stima nei suoi confronti. Tutto qui, il resto sono chiacchiere di cui non mi curo. Non ho interessi diretti, sono lontano da quel mondo da oltre vent'anni: certo ho molti amici, ma tutti vecchietti come me, che ho iniziato la pratica nel 1972. Con molti di loro mi vedo ancora. Siamo un gruppo che si interessa della spiritualità insita nelle arti marziali. Anche se, purtroppo, non è stata sufficientemente recepita in occidente e questo ha comportato la perdita della parte più importante di queste arti, a favore del solo combattimento". "L'Endas, in collaborazione con Marco Foiani, professore di biologia molecolare e direttore del centro di ricerca Ifom (fondato da Veronesi) - ha aggiunto Serapiglia -, abbiamo sviluppato una partnership finalizzata alla realizzazione di un progetto innovativo di sport e ricerca di cui sentirete presto parlare. L'obiettivo principale  è salvaguardare la qualità della, vita cambiandone lo stile attraverso la pratica marziale non finalizzata alla gara. E' stato provato, ad esempio, che il ‘Tai Chi', praticato nelle corrette forme tradizionali, è un vero e proprio farmaco. A tal proposito, tra le tante iniziative, sono iniziati anche i seminari per tecnici e dirigenti"

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