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Haaland, il nuovo Ibrahimovic? È stato concepito in uno spogliatoio: il segreto svelato

Davide Locano
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Di nome fa Erling, che significa capitano; di cognome Haaland, che si pronuncia Holand, con l' acca aspirata. Segni particolari: parecchi, come le reti che questo ragazzone norvegese nato a Leeds il 21 luglio 2000 e bomber del Borussia Dortmund sta elargendo a destra e a manca come coriandoli. Dopo la doppietta di martedì al Psg è già a 39 gol in stagione, con 6 triplette. Per il Dortmund ne ha segnati 11 in 7 partite; in Champions, fra Borussia e Salisburgo, è già a 10 in 7 apparizioni. A 19 anni. Solo Mbappé è riuscito a farlo da più giovane, ma in due stagioni separate. Alla sua età, in Champions, Messi era a 2 reti in 10 gare, CR7 a secco dopo 5. E così, la parola predestinato pare cucita su misura. Racconta un ex calciatore norvegese che il padre Alf-Inge e la madre Gry Marita abbiano concepito Erling dentro lo spogliatoio del Leeds, dove Alf-Inge giocava e con la cui maglia è diventato famoso per la faida fatta di colpi proibiti con Roy Keane: nel 1997 Haaland causò la rottura del ginocchio di Keane, che nel 2001 gli rese il "favore" tanto che la sua carriera durò solo un altro paio di anni. Non lo sapeva, Alf, come non s' immaginava certo che capolavoro si era inventato quella volta imboscandosi con la moglie allo stadio (vero o no, ormai è leggenda). Onesto difensore lui (unico nazionale norvegese a non aver mai giocato nella serie A del proprio Paese), attaccante devastante il figlio. Se il faccione ancora acerbo di Erling ricorda quello di un deejay di musica tecno, la sua canzone preferita è l' inno della Champions. In Austria lo hanno sorpreso a sentirla in auto per caricarsi prima di una gara, lui confessa di averla impostata come sveglia: «Mi alzo ogni mattina ascoltandola». Come papà, Haaland ha iniziato nel piccolo Bryne, dove ha impressionato con i giovani segnando 18 gol in 14 partite. Ma è il Molde il vero trampolino di lancio: apprendistato agli ordini di Ole Gunnar Solksjaer (che lo voleva allo United dopo averlo a lungo corteggiato, come la Juve: mentre racconta Sebino Nela che il ragazzo fu pure offerto alla Roma per 4 milioni, ma il ds Monchi lo scartò). Il 6 luglio 2017 Ole lo fa entrare contro il Tromso e lui decide la partita, iniziando la scalata fino alla consacrazione un anno dopo: 4 gol in 17 minuti alla capolista Brann, la miglior difesa del torneo. Era l' 1 luglio 2018, il 18 agosto il Salisburgo ne annunciava il tesseramento dall' 1 gennaio 2019. Per 5 milioni. Dodici mesi più tardi i milioni per portarlo a Dortmund sono stati 20 (più 80 di varie commissioni nella maxi operazione orchestrata dal suo agente Mino Raiola), con in mezzo gli addirittura 9 gol segnati al disgraziato Honduras (è finita 12-0) al Mondiale Under 20. Tanti gli idoli di infanzia, quello a cui più di tutti si ispira è Ibrahimovic: «C' è qualcosa di stupendo nel modo in cui è diventato grande», spiega Erling, che se non ha ancora mostrato colpi ad effetto come Zlatan, pare avere un fiuto del gol perfino superiore. Come lo svedese, la sua imponenza fisica (1,94 cm per 87 kg) non pregiudica la sua rapidità nello stretto né la tecnica. Per non parlare dello strapotere atletico: contro il Psg ha scattato 60 metri in 6,64 secondi per seguire un' azione d' attacco, quando il record mondiale su pista è 6,34. Merito della sua infanzia, trascorsa fra golf, pallamano e soprattutto atletica leggera. Poi ha scelto il pallone... di Tommaso Lorenzini

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