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Atalanta, sogno e spettacolo: travolto il Lecce, ne fa sette. La Dea un rullo compressore

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Davide Locano
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Milan, Parma, Torino e ora Lecce. Il ciclone Atalanta si abbatte anche in 'via del Mare'. In una partita che gli orobici hanno vinto 'due volte'. Perché dopo il 2-0 dei primi venti minuti che sembrava aver incanalato la sfida la reazione d'orgoglio dei salentini, guidati dalla classe e dal talento di Saponara, ha permesso alla squadra di Liverani di trovare il pari. Solo momentaneo però, perché dopo l'intervallo Gomez e compagni - proprio come nel primo tempo - hanno messo sotto scacco la retroguardia pugliese sotto i colpi di Ilicic e Zapata, autore di una tripletta, e nel finale dei subentrati Muriel (grande ex) e Malinovsky. Nell'Atalanta delle meraviglie segnano tutti, per l'ennesima goleada (7-2) rifilata in questa stagione dalla Dea al malcapitato avversario di turno. L'Atalanta brilla, blinda il quarto posto e si riporta momentaneamente a +6 sulla Roma centrando la terza vittoria di fila, in un pomeriggio macchiato solo dall'infortunio occorso a Ilicic, costretto a uscire per un problema al ginocchio da valutare. La squadra di Liverani, brava a reagire al doppio svantaggio, non è riuscita però a contrastare l'offensiva ospite per tutta la partita. Difficile così pensare di arginare il miglior attacco del campionato. La situazione di classifica resta complicata e gli undici gol incassati nelle ultime due uscite non aiutano. Gasperini, in piena emergenza difensiva per le assenze di Toloi e Djimsiti, è costretto ad arretrare De Roon nel terzetto difensivo accanto a Palomino e Caldara. Davanti c'è il tridente delle meraviglie Gomez-Ilicic-Zapata che ha fatto la fortuna della Dea. Liverani invece recupera Gabriel tra i pali ma deve far fronte alle assenze di Babacar e Falco. Tocca a Saponara e Mancosu ispirare l'unica punta Lapadula. I primi venti minuti sono un monologo degli ospiti, vicini al gol con Ilicic, che incespica da due passi, e poi con Palomino, su cui è decisivo il salvataggio sulla linea di Majer. I padroni di casa faticano a uscire dalla loro area e al 18' vanno sotto con l'autorete di Donati, che di testa sugli sviluppi di un corner infila la sfera nella propria porta. Il vantaggio non cambia la storia del match. Perché i lombardi premono ancora e al 23' - sempre su calcio d'angolo - trovano il raddoppio con Zapata che di testa sovrasta Rossettini e batte Gabriel. La partita sembra senza storia ma l'Atalanta non ha fatto i conti con Saponara. Che alla mezzora sveglia il Lecce e tutto il 'via del Mare' con un splendido tiro a giro. I pugliesi si scuotono, la gara vive di continui ribaltamenti di fronte e al 40' Donati si riscatta dopo l'autorete pescando il jolly del 2-2 con una rasoiata da fuori area. Il problema del Lecce è che nella ripresa commette gli stessi errori della prima mezzora di partita. Solo che questa volta, a differenza della prima frazione, la Dea sotto porta è implacabile. Ilicic trova il 3-2 con una magia, finta che mette fuori causa due difensori e tocco comodo in porta dopo un tiro di Gomez respinto da Gabriel, Zapata mette in ghiaccio la partita con un'uno-due nel giro di dieci minuti. Gasperini concede un po' di riposo ai suoi big (anche se Ilicic è costretto a uscire per un problema al ginocchio) ma i sostituti trovano comunque la via del gol. Da Muriel, che insacca agevolmente dopo aver colpito il palo, a Malinovsky, che dal limite piazza il Settebello. E fa calare il sipario sull'Atalanta show. di Alberto Zanello (LaPresse)

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