Cerca
Logo
Cerca
+

Inter, le tre "M" di Thohir: mercato, marketing e manager

L'indonesiano di nuovo a Milano per far decollare i nerazzurri: "Importanti i prossimi 6 mesi". Ecco cosa cambierà

Giulio Bucchi
  • a
  • a
  • a

Erick Thohir ha fretta, non ha tempo da perdere. Tutto di corsa, come ieri: arrivo a Milano in mattinata, subito in sede per le prime riunioni che si protrarranno per l'intero weekend (non c'è nemmeno il tempo per un'intervista, troppi gli incontri in programma). E in tutti questi meeting sono tre le parole chiave che il neopresidente dell'Inter ha in testa: Management, Marketing e Mercato. Tutte con la M, come Massimo Moratti, suo predecessore alla guida del club.  Sarà anche ad - Per la dirigenza questo sarà il primo vero esame: Thohir infatti è ritornato subito nella città meneghina per «controllare che abbiano recepito il mio messaggio e iniziato a lavorare», secondo le stesse parole del magnate indonesiano. Per ora rivoluzioni non ce ne saranno, almeno ai vertici, visto il momento delicato della stagione. Una volta terminato il campionato, però, possiamo aspettarci cambiamenti radicali, e non sarebbe la prima volta per Thohir che già al Dc United ha sconvolto più volte la direzione. Il suo sarà un mix tra chi è in questo momento all'Inter e le sue persone fidate, che dovrebbero occupare prevalentemente ruoli relativi all'aspetto finanziario.  Per quanto riguarda quello sportivo, invece, non è detto che siano in programma cambi di rotta: con Ausilio e Branca il rapporto sembra buono, i due insieme hanno già dimostrato, avendo a disposizione finanze maggiori, di poter lavorare bene. Il resto dell'organigramma è da definire (dovrebbe essere reso noto in questi giorni), anche se due cose sono quasi certe: Thohir si prenderà il ruolo di ad e Fassone dovrebbe restare direttore generale.  Piano stadio - Il motivo della sua permanenza all'Inter è chiaro. L'ex dg di Juventus e Napoli è arrivato a Milano nel 2012 per seguire una strada simile a quella che vuole intraprendere il nuovo presidente, cioè aprire il brand nerazzurro a nuovi mercati soprattutto dal punto di vista del marketing (ruolo che aveva già in bianconero e a Napoli). L'espansione del “brand” infatti è tra i primi obiettivi della nuova proprietà, che vede nell'Asia ma anche negli Usa un mercato ampissimo da cui poter ricavare molto. Senza dimenticare che lo stesso Fassone è stato uno degli artefici della costruzione dello Juventus Stadium, l'altro obiettivo di Thohir. Uno stadio di proprietà e un piano marketing finalmente efficace (cosa che all'Inter non sono riusciti ad avere in questi anni, basti pensare all'incredibile calo di introiti dopo il Triplete) sono i primi strumenti per aumentare i ricavi, avendo così non solo una società in salute ma anche una società che possa investire nei giocatori.  Chi arriva? - La terza M infatti è proprio quella del mercato. La giornata di ieri passata da Thohir nella sede infatti ha avuto come oggetto proprio la prossima campagna acquisti. La conferma è arrivato dallo stesso presidente in serata all'uscita dagli uffici: «Stiamo discutendo per gennaio, vedremo. Se sarà un giovane o un giocatore affermato dipenderà dalle necessità della squadra. Mancano ancora due mesi. Non è una questione - prosegue Thohir - di quanti giocatori arriveranno, dipende dalle necessità della squadra. Se prendi i giocatori ma poi non giocano non sono buoni acquisti». Nomi non se ne fanno, anche se la lista come più volte ripetuto è stracolma: da Vrasjlko a Nainggolan, da Dzeko a Jucilei. Resta da definire quanto Branca e Ausilio potranno investire, ed è proprio di questo che si è parlato. Non è da escludere nemmeno che qualche rinforzo arrivi dai giovani: ieri infatti è stato visto in sede il ds del Livorno Capozucca, che ha parlato sia della situazione Botta sia di Duncan, Benassi, Mbaye e Bardi, i ragazzi in prestito in Toscana.  Festa con gli ex - Intanto Mazzarri, che oggi riceverà ad Appiano la nuova visita di Thohir, prepara la sfida di domani contro la Samp (prima del match “festa” con ben 48 ex nerazzurri, tra i quali Bergomi, Corso e  Pagliuca), una partita importante per rimanere vicini alla zona Champions. Rispetto alla sfida di Bologna, dovrebbe esserci soltanto un cambio, con il ballottaggio tra Zanetti e Pereira sulla fascia sinistra per sostituire Nagatomo. Solo panchina quindi per Ranocchia (Rolando ancora titolare) e Kovacic.  di Matteo Spaziante

Dai blog