Era nell'aria da diverse settimane. David Moyes è stato licenziato dal Manchester United. La minaccia era arrivata dopo l'uscita dalla Champions League, il concretizzarsi dell'intento è arrivato con la sconfitta contro l'Everton per 2 a 0, che ha portato i Red Devils fuori dal un posto al sole in Europa, e la conferma con un tweet in rete alle 8.32 del 22 aprile 2014: "Grazie per il duro lavoro, l’onestà e l’integrità". Dieci mesi sulla panchina, nulla di fatto e anche la beffa di essere stato il primo allenatore dal 6 novembre del 1986 ad essere cacciato dalla società. Tifosi beffati - Non solo la dirigenzza ma anche i tifosi dei Red Devils non ne potevano più di vedere il gigante dello United senza la forza di reagire, ma sopratutto di essere gli zimbelli d'Inghilterra, ruolo cui ovviamente non sono abituati. Gli sfottò su internet circolavano da mesi e, come se non bastasse, i cugini sponda City hanno messo il carico. Non solo posizionandosi sopra in campionato con un posto ormai assicurato in Champions, ma anche con uno striscione tanto irriverente quanto divertente, se visto con l'occhio di chi non è coinvolto: "Non esonerate Moyes". Il successore - Moyes, a casa a stagione ancora in corso e con un contratto fino al 2019, non è stato l'unico ad essere esonerato. Con lui anche il suo assistente Steve Round e l’allenatore Jimmy Lumsden. La squadra sarà affidata nelle ultime quattro gare di campionato a Ryan Giggs: il gallese debutterà in panchina sabato all’Old Trafford, contro il Norwich come allenatore giocatore. La perdita - Per la prima volta dal 1995 il Manchester United non parteciperà alla Champions League. Un aggravio di costi non poco indifferente: si parla di 30 milioni di euro, senza contare tutto l’indotto. Il club ha già in mente una strategia per limitare il disastro: una serie di amichevoli per fare cassa.
