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Ferrari, la rivolta dei 7 team guidati dalla Mercedes: Fia e motore nel mirino

Federico Strumolo
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Quello tra Mercedes e Ferrari è un duello che non si concretizza solamente in pista. L' ultimo capitolo dello scontro tra le due superpotenze della Formula 1 riguarda una pesante accusa - mossa principalmente dalla scuderia tedesca ma coadiuvata da altri sette team (in pratica tutti esclusi i motorizzati Ferrari Alfa Romeo e Haas) - sulla legalità del motore della casa di Maranello della scorsa stagione, dopo l' accordo tra il Cavallino e la Fia reso noto il due marzo. «Siamo rimasti sorpresi e scioccati dalla dichiarazione della Fia in merito alla conclusione delle sue indagini sull' unità di potenza di Formula 1 della Scuderia Ferrari», si legge nel comunicato stampa congiunto, in cui poi si chiede di rivelare i dettagli della vicenda.

«Dopo mesi di indagini solo a seguito di domande sollevate da altre squadre, ci opponiamo fermamente al fatto che la Federazione raggiunga un accordo di transazione confidenziale con la Ferrari per concludere la questione. Pertanto, dichiariamo pubblicamente il nostro impegno condiviso a perseguire la piena e corretta divulgazione in materia, al fine di garantire che il nostro sport tratti tutti i concorrenti in modo equo».

L' annuncio arriva dopo mesi di contrasti nati al termine della passata stagione, quando il pilota della Red Bull Max Verstappen attribuì le scarse prestazioni della Ferrari al fatto che la casa italiana avesse «smesso di barare». È evidente che se si dovesse dimostrare che la Rossa abbia realmente raggirato il regolamento, il Cavallino verrebbe squalificato e di conseguenza andrebbero ricalcolati i premi economici dello scorso Mondiale.

Questa, però, è solo l' ultima polemica in un periodo decisamente complicato per il mondo della Formula 1. Tra la diatriba per il Das (il famigerato sterzo mobile delle Frecce d' Argento) - per cui si preannunciano sviluppi nelle prossime settimane - e i possibili effetti del coronavirus. Dopotutto la paura che l' emergenza sanitaria possa avere ripercussioni sull' inizio del campionato (previsto per il 15 marzo in Australia) è ancora viva. «Abbiamo chiesto ai team di ridurre il numero di persone, ma se c' è una scuderia che non può entrare in un Paese è difficile avere una competizione reale» le dichiarazioni in merito del responsabile Motorsport di Liberty Media Ross Brawn.

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