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Coronavirus, Felipe Caicedo sui morti in strada in Ecuador: "È deplorevole, non hanno fatto nulla"

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L’Ecuador fa fatica a seppellire i morti, che a causa del coronavirus hanno superato quota 3.500. In percentuale il paese sudamericano è uno dei più contagiati del mondo, ma preoccupa soprattutto la media di circa 300 decessi al giorno. Nella città portuale di Guayaquil l’esercito e le forze dell’ordine hanno raccolto almeno 150 corpi da strade e case. Un accorato appello alle autorità dell’Ecuador è arrivato anche dal mondo del calcio, e più precisamente da Felipe Caicedo. L’attaccante della Lazio, che si trova a Roma costretto in casa, non è rimasto indifferente dinanzi ai morti per strada e ha chiesto di “agire ora di fronte a quest’emergenza, è deplorevole che a Guayaquil, come nel resto del Paese, non abbiano dichiarato la quarantena totale e obbligatoria. Per contenere il virus - scrive Caicedo su Twitter - sono necessarie misure serie e bisogna metterle in pratica. 

 

 

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