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Sandro Mazzinghi, addio al mito della boxe italiana: gli epici scontri con Benvenuti e Ki-Soon Kim

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Lutto nel mondo della boxe italiana e mondiale: è morto Sandro Mazzinghi, campione degli anni Sessanta. Aveva 81 anni ed è stato stroncato da una malattia fulminante. Nato a Pontedera, Mazzinghi è stato con Primo Carnera e Nino Benvenuti il più grande pugile italiano. Fratello d'arte (Guido, più grande di 6 anni, era stato bronzo all’Olimpiade di Helsinki nel 1952), diventa professionista nel 1961 e un anno dopo diventa campione mondiale dei superwelter senza nemmeno aver combattuto per il titolo italiano, battendo il detentore Dupas. Negli anni in cui i match si disputano in grandi spazi, dal Vigorelli allo Stadio San Siro, Mazzinghi entra nell'immaginario degli italiani e non solo. A dicembre ribatte Dupas nella rivincita a Sidney, poi inizia l'epico derby con Benvenuti.

Nel 1964 il dramma dell'incidente d'auto in cui Mazzinghi rimane ferito e perde la moglie Vera. Nel 1965 il primo storico match mondiale contro Benvenuti a San Siro, vinto da Nino. La rivincita al Palasport di Roma a dicembre è l'evento sportivo-mondano del decennio: vince ancora Benvenuti, con verdetto contestatissimo. Per 40 anni, dopo quello scontro, Benvenuti e Mazzinghi non si parleranno più. Campione europeo dal 1966 al 1968, Mazzinghi compie un'ultima impresa riportando in Italia il titolo mondiale: a maggio, sempre a San Siro, batte il coreano Ki-Soo Kim "giustiziere" di Benvenuti. In ottobre, a Roma, lo scontro con Freddie Little, finito con l'italiano ferito e privato del titolo da Wbc e Wba. Un addio da "combattente". 

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