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Lionel Messi e Barcellona, 220 milioni di motivi per dirsi addio e i "trucchetti" di Bartomeu

Gabriele Galluccio
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Che cosa farà Lionel Messi? È la domanda che sta ossessionando il mondo del calcio. Cose che capitano quando è in ballo il futuro di un fenomeno generazionale che, seppur 33enne, ha ancora qualcosa da offrire. Ma non al Barcellona, su questo punto l'argentino sembra inamovibile: d'altronde non si manda una richiesta ufficiale di lasciare la squadra immediatamente ed a parametro zero se non si è totalmente convinti di farlo. Così facendo Messi è uscito allo scoperto e ha messo il club in una posizione scomoda: per questo adesso la cronaca racconta di un Josep Maria Bartomeu prostrato ai suoi piedi e pronto a dimettersi per convincerlo a rispettare il contratto con i blaugrana, che scade l'anno prossimo.

A volte però le apparenze possono ingannare. Il presidente fa sapere indirettamente alla stampa che non vuole essere di ostacolo tra Messi e il Barça, ma in realtà sta solo cercando di scaricare tutta la pressione sull'argentino. Così se lui deciderà comunque di andarsene, Bartomeu allora sì che uscirà nuovamente in pubblico per far sapere a mare e monti che «Messi se ne va ma non per colpa mia». Il presidente in realtà è solo la punta dell'iceberg dietro cui si nasconde il consiglio di amministrazione, che non vuole rinunciare all'argentino, men che mai a zero. Ma se proprio deve succedere, che almeno sia nel modo meno doloroso possibile per il club, che non vorrebbe perdere del tutto la faccia con i tifosi, scaricando le responsabilità dell'addio anche su Messi.

 

Tra l'altro per il Barça inteso come azienda non sarebbe poi una tragedia greca lasciar andare l'argentino: i blaugrana hanno perso circa 300 milioni a causa del coronavirus e sono pronti a smantellare la squadra per ripartire con un nuovo ciclo, che sia innanzitutto finanziariamente sostenibile. È infatti stimato che le partenze di Messi, Suarez, Vidal, Arthur e Umtiti significano risparmiare almeno 220 milioni tra stipendi e ammortamenti: il 25% di questa somma potrà essere utilizzato direttamente per i salari della prossima stagione. Un ulteriore indizio sulla partenza di Messi arriva da Manchester, dove il padre dell'argentino è atteso in queste ore per parlare del ricongiungimento del figlio con Pep Guardiola: sembra ormai chiaro che tutte le strade portano al City.

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