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Sebastian Frey, "non capisco le critiche a Lukaku". E su Handanovic: "Quasi finito, in estate l'Inter..."

Giulia Stronati
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Tra i portieri più forti degli ultimi 20 anni c'è sicuramente Sebastien Frey. Il numero uno francese ha segnato un'epoca in Italia indossando, tra le altre, le maglie di Inter e Fiorentina. In nerazzurro ha mosso i primi passi, mentre a Firenze è stato uno dei leader della Viola Champagne capace di arrivare fino agli ottavi di finale di Champions League e in semifinale di Coppa Uefa. Chi meglio di lui per giocare in anticipo la sfida di stasera (inizio alle 20.45) al Franchi.

Il suo debutto in A avvenne proprio in un Inter-Fiorentina: se lo ricorda?
«Fu la mia prima da titolare in Serie A. Entrando in campo davanti a me c'erano come capitani Ronaldo e Batistuta, per dirle come il calcio italiano era il più bello al mondo. Giocai bene davanti a 60mila persone, vincemmo 2-0 e non presi gol: giornata perfetta».

Cosa si aspetta stasera?
«Vlahovic è tornato in un buon momento. È un talento imprevedibile con colpi importanti. L'Inter resta solida, nonostante gli altri e bassi e le difficoltà societarie: Conte sta portando avanti un progetto importante. Sulla carta nerazzurri favoriti».

 

 

Il Lukaku di oggi ricorda l'Adriano dei tempi d'oro?
«A livello di potenza si somigliano. Sono entrambi delle forze della natura. Adri rispetto al belga aveva il tiro da lontano, mentre dentro l'area Lukaku è più finalizzatore. Non capisco le critiche per Romelu: è l'attaccante più forte della Serie A e tra i primi 5 centravanti d'Europa».

L'Inter resta la favorita per lo scudetto oppure questo Milan è diventato la squadra da battere?
«I rossoneri sono diventati la squadra da battere, nonostante le rosa nerazzurra sia più profonda e qualitativamente superiore. Il Milan però ha uno spirito di gruppo incedibile: l'amalgama che si è creato tra loro sta facendo la differenza insieme a Ibra».

Da grande portiere non posso non chiederle un parere su Handanovic. Quest' anno ha fatto diversi errori...
«Samir è stato protagonista per tanti anni. Il portiere è un ruolo ingrato, appena sei meno performante piovono le critiche. In effetti vedo dei segnali che a livello psicologico, oltre che fisico, dicono che Samir sia quasi arrivato alla fine. Finirà la stagione con onore, ma credo che in estate l'Inter punterà su un nuovo portiere titolare. Non sarà facile però trovare un nuovo Handanovic».

 

 

Si parla, per l'estate, di Musso e Cragno...
«Mi piacciono entrambi. Musso lo vedo già pronto per fare il titolare a Milano. Cragno ha qualità da Inter, ma rispetto all'argentino, che è già protagonista con la sua nazionale, è meno abituato a certe pressioni».

Come giudica finora la stagione della Fiorentina? I tifosi sono delusi dall'ennesima stagione anonima.
«Ho un legame forte con Firenze e la Fiorentina. Mi dispiace vedere la Viola così in basso in classifica e lontano dall'Europa, che ai miei tempi era diventato l'habitat naturale della squadra. Commisso? Le ambizioni ci sono però qualche errore è stato fatto visti i risultati ottenuti. Spero che la questione stadio e la politica non facciano perdere entusiasmo al presidente».

L'unica certezza è Ribery...
«Frank è un grande campione: quando gira, fa ancora la differenza».

Dragowski sta avendo una crescita importante: le piace?
«È una delle poche note liete di una Fiorentina in difficoltà. Sta facendo molto bene».

Verona fu una tappa fondamentale per la sua carriera: era dai suoi tempi che l'Hellas non aveva un portiere così affidabile. Silvestri sta stupendo tutti.
«Sono contento che stia facendo bene. Mi piace molto, fa parte della nuova generazione di portieri italiani di alto livello con Gollini e Cragno: possono ambire alla Nazionale. Marco merita una occasione in una big. Invece di scommettere su tanti stranieri come ha fatto la Roma: perché non puntare su un italiano come lui?»

 

 

C'è in giro un nuovo Frey?
«Nel modo di parare mi rivedo in Silvestri. Nei riflessi anche in Meret, peccato che adesso stia giocando poco. Ognuno ha la sua impronta, ma in loro ritrovo qualche mia caratteristica».

È vero che disse no al Milan di Ancelotti per non tradire la Fiorentina?
«Sono stato molto vicino ai rossoneri un anno, ma poi sono rimasto. Alla fine ho continuato a fare grandi cose a Firenze e sono contento di come siano andate le cose».

Quando partirà la Seba Frey Accademy per giovani portieri?
«Sono pronto da più di un anno, ma causa Covid sto aspettando che il mondo torni alla normalità. Mi piacerebbe aiutare i ragazzi tra i 7 e i 14-15 anni ad avvicinarsi al calcio facendoli innamorare del mio ruolo».

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