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Calcio, non c'è accordo

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Salta la prima di A in tv

Eloisa Palomba
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Sabato parte il campionato di serie A, ma gran parte degli italiani non potrà mettersi di fronte alla televisione per vedere le azioni e i gol della prima giornata di calcio. Sono le parole di Adriano Galliani a fare da doccia fredda alla vigilia della stagione 2008/09: “L'assemblea generale straordinaria di Lega calcio ha respinto all'unanimità le offerte per i diritti radiofonici e televisivi del calcio, che sono quindi rimasti invenduti”. Così solo chi è in possesso di Sky e digitale terrestre potrà vedere i match di A e B, mentre saltano al momento la “Domenica sportiva” e, soprattutto, “Controcampo”, mentre rimarrà in silenzio pure la radio con “Tutto il calcio minuto per minuto”. “E' impossibile che un prodotto venduto a 75 milioni di euro in esclusiva a Mediaset, alle altre emittenti possa essere valutato 20,5 milioni di euro non in esclusiva con uno scontro del 75%”, spiega sempre Galliani. Risponde Zamparini, presidente del Palermo: “Abbiamo detto no alle offerte delle tv, ma da qui a sabato si fa in tempo a fare molte cose, un po' all'italiana”. “Ci saranno 8 minuti di immagini che solo i telegiornali, potranno utilizzare”, ha precisato Galliani, "ciascuno farà il montaggio che più gli aggrada, naturalmente: 4 minuti per la serie B, 4 minuti per la serie A. Dopo le 20:30 per le partite pomeridiane, dopo la mezzanotte per le partite che cominciano alle 18 e alle 20:30”. Mario Pescante, deputato del PDL ed ex sottosegretario allo Sport, ha voluto sgombrare il campo da qualsiasi malinteso: “Un intervento del Governo nella questione? Sono trattative di carattere privato e il Governo non credo interverrà, a meno che le parti non chiedano una mediazione” . Pescante spera comunque che “si arrivi quanto prima ad un'intesa per i diritti in chiaro. Il calcio è uno sport visto da milioni di persone, solo i diritti criptati non bastano a soddisfare la richiesta”.

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